Il Tribunale del Riesame di Brescia in queste ore
ha accolto il ricorso di Green Hill contro il provvedimento di sequestro preventivo disposto dalla Procura di Brescia, disponendo il
dissequestro della struttura. Lo si apprende da una nota della Lav che ha fatto anche sapere che gli oltre 2.600 beagle che vi sono stati allevati restano sotto sequestro probatorio.
"Leggeremo le motivazioni che hanno portato all'annullamento del sequestro preventivo, per comprendere le ragioni di merito" ha commentato a caldo la Lav. "Riteniamo che comunque l'inchiesta in corso e gli elementi emersi rendano difficile la prosecuzione dell'attività di allevamento. La decisione del Tribunale del riesame non compromette affatto l'iter delle indagini né l'auspicato eventuale processo a Green Hill". Si sbilancia di più Legambiente, definendo "un vero passo falso" quello del Tribunale del riesame di Brescia. Secondo il responsabile fauna di Legambiente, Nino Morabito rimane "difficile comprendere le motivazioni di questa sentenza, vista la mole di elementi raccolti a testimonianza dei maltrattamenti avvenuti nella struttura, come è difficile capire per quale motivo il Tribunale del riesame non abbia permesso ai nostri avvocati di presenziare all'udienza. L'importante però è che questa sentenza non inficia il lavoro fatto sinora: i cani rimarranno felicemente presso le famiglie affidatarie e nulla cambia rispetto all'iter delle indagini che proseguiranno come previsto».
Intanto un'interrogazione al ministro Balduzzi delle onorevoli Brambilla e Amati ha sollevato un'altra questione: perchè l'ispezione ordinata nel 2010 non fece emergere alcuna irregolarità e nessun maltrattamento animale?