Nel 2008, a seguito di alcuni casi di contagio di rabbia silvestre, la Regione Veneto aveva emanato ordinanze restrittive, che imponevano la vaccinazione di tutti i cani, e che introducevano sanzioni per chi fosse stato trovato con un animale domestico privo di vaccinazione antirabbica.
La pronta reazione sembra avere sortito gli effetti sperati, visto che dal 2010 non sono stati segnalati nuovi contagi. Ma le sanzioni rimangono. Stando a quello che riporta il Corriere delle Alpi, alcuni hanno fatto orecchio da mercante, nonostante i continui richiami e l’informazione periodica dell’Usl e dei Comuni. E, se vengono colti in fallo, devono pagare le sanzioni, che sono salatissime. “L’ultima, in ordine di tempo, - si legge sul quotidiano - è stata comminata dal personale del servizio veterinario dell’Usl 1 il 13 novembre scorso a Lentiai. "Il cane - precisa il responsabile del servizio veterinario dell’Usl 1, Gian Luigi Zanola - era sfuggito al proprietario; in questi casi siamo obbligati a chiedere l’anagrafica dell’animale e quindi anche le vaccinazioni fatte. E quello in particolare è risultato privo di vaccino antirabbia. Per questo motivo abbiamo sanzionato il proprietario con una multa di 3.099 euro. Nei giorni precedenti avevano beccato altre persone inadempienti, soprattutto in Cadore: anche per queste persone è scattata la multa, oltre all’obbligo della vaccinazione dell’animale".
"Non riusciamo a capire - prosegue - come mai proprio in Cadore, area da dove è partito l’allarme e dove si sono verificati gli ultimi casi di rabbia, non ci sia stata una grande sensibilità nei confronti di questo problema. I proprietari degli oltre 10 mila animali da reddito della Valbelluna sono stati più ligi. Comunque, se non dovessero verificarsi altri casi entro febbraio, queste restrizioni dovrebbe terminare e quindi il vaccino contro la rabbia non sarà più obbligatorio". Per quanto riguarda i selvatici, la distribuzione delle esche continuerà solo al confine tra il Friuli e la Slovenia, dove quattro anni fa era partita l’epidemia .