La prestigiosa rivista Nature ha pubblicato in questi giorni gli esiti di una ricerca svedese che ha indagato sulle differenze tra il genoma dei lupi e quello dei cani, aggiungendo un tassello a ciò che conosciamo sull'addomesticamento del lupo avvenuto migliaia di anni fa. La ricerca infatti ha evidenziato nel cane alcuni geni che il lupo non ha e che aiutano la digestione dei cereali, segno che - secondo i ricercatori - la vicinanza dei lupi agli gli esseri umani e' nata innanzitutto per questioni alimentari e solo poi per collaborare a caccia.
Per i genetisti dell'universita' di Uppsala, - si legge in un articolo apparso sull'Huffington post - i primi insediamenti umani attirarono branchi di lupi abituati a mangiare esclusivamente carne. Nei dintorni dei villaggi cominciarono a cibarsi della spazzatura che conteneva resti di cereali, fecole e alimenti ricchi di amido. Soltanto i lupi in grado di digerire il nuovo cibo, attraverso variazioni genetiche, hanno continuato a vivere di scarti accompagnando la vita quotidiana degli umani. In seguito i nuovi animali, ormai diventati cani, sarebbero stati utilizzati per la caccia. In realta' sarebbero stati scelti gli esemplari piu' docili: i lupi aggressivi e ingestibili vennero eliminati e questo, per gli scienziati, e' l'origine del comportamento piu' mansueto del cane rispetto al lupo.