Non tornerà in Parlamento la leghista Francesca Martini, ex Sottosegretario alla Salute, conosciuta soprattutto per le sue battaglie animaliste e per le numerose ordinanze su randagismo, caudotomia, aggressività canina, manifestazioni equine, ecc, che hanno reso la vita difficile ad allevatori e appassionati.
Il suo nome non compare nelle liste elettorali del Veneto della Lega Nord perché la segreteria veneta del partito, guidata da Flavio Tosi, non ha concesso deroghe di ricandidatura per chi abbia già fatto due legislature, ed è il caso della Martini.
La Martini, ricordando le iniziative intraprese e i successi ottenuti, si è detta soddisfatta per il continuo riconoscimento ricevuto per le iniziative a tutela degli animali d'affezione. L'ex deputata ha dichiarato di non avere rimpianti e di rimettersi a disposizione della segreteria del Partito, che continua a supportare in campagna elettorale.
Tra i primi provvedimenti, nel 2009 c'è l'ordinanza sulla tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani. Un provvedimento che da una parte responsabilizza i proprietari e inasprisce le sanzioni per i trasgressori, ma dall'altra, con l'eliminazione della tanto discussa lista dei cani fino ad allora ritenuti pericolosi, crea ulteriore confusione. I cani problematici (che hanno dato segni evidenti di aggressività) vengono segnalati e mandati a seguire insieme al padrone appositi corsi organizzati dalle associazioni animaliste. Seguono l'ordinanza sui bocconi avvelenati, quella sull'anagrafe canina, quella controversa sulla caudotomia (che ha visto addirittura nascere un conflitto interno al ministero), cui sono seguiti ricorsi degli allevatori al Tar e al Consiglio di Stato. Infine la Martini riesce ad introdurre nuove procedure per la realizzazione di palii ed altri eventi che coinvolgono equini. Il tutto, sempre, strizzando l'occhio alle richieste delle associazioni animaliste. Non ci mancherà.