Il Veneto esce dal pericolo rabbia silvestre. Sono passati più di tre anni dai primi allarmi che avevano portato ad un'intensa attività di monitoraggio e vaccinazioni nella Regione, ora, dopo molto tempo dall'ultimo contagio, la situazione può dirsi sotto controllo. Ne ha dato notizia in queste ore l'assessore regionale alla caccia, Daniele Stival, comunicando ufficialmente che "l'intero territorio del Veneto ha riacquisito, dopo oltre 3 anni, lo status di indennità dalla rabbia silvestre che, a partire dal 2008-2009, aveva progressivamente colpito le Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto e parte delle Province Autonome di Bolzano e Trento".
“La novità – riferisce – ci è stata formalizzata con una nota dal Ministero della Salute, ed è una novità molto positiva, perché questa situazione aveva creato molti disagi anche al mondo venatorio per la movimentazione e la vaccinazione dei cani. Un mondo venatorio che ha dato un notevole contributo all’eradicazione della malattia, collaborando al presidio del territorio e monitorando ovunque possibile l’andamento delle campagne vaccinali e la presenza di eventuali animali infetti”.
Tra le azioni intraprese per combattere la rabbia era stato adottato un vasto piano di vaccinazione orale antirabbica nelle volpi, oltre alla vaccinazione obbligatoria dei cani introdotti e residenti nelle Regioni coinvolte dall’emergenza e degli animali domestici condotti al pascolo nei territori a rischio. Nell’ultima riunione della specifica unità di crisi nazionale è stato attestato che sono trascorsi i 2 anni di vaccinazione dall’ultimo caso accertato, come richiesto dall’Unione Europea e che i dati di sorveglianza della malattia risultano favorevoli.