Il problema lupo, comunque lo rigiri, ha diverse sfaccettature difficili da affrontare. E anche la più semplice delle soluzioni, la meno invasiva e la più caldeggiata, come quella di far difendere le greggi a bravi cani pastore, inizia a dare problemi. Lo si apprende da un articolo di Targato Cuneo che riporta le lamentele di un gruppo di escursionisti iscritti al Cai. "I nostri giornali del CAI hanno già riportato alcune testimonianze di persone morsicate da questi cani ed anche alcuni di noi hanno già subito questa brutta esperienza” dichiarano. I cani, per altro forniti dalla stessa Regione Piemonte agli allevatori, difendono il loro gregge a qualsiasi costo, e non solo dal lupo, capita che interpretino la presenza di persone come una minaccia e quindi, di conseguenza, attaccano.
La controprova è l'istallazione da parte della stessa Regione di alcuni cartelli nelle zone dei pascoli che avvisano del pericolo e invitano i passanti alla massima prudenza. Uno di questi, fotografato a Bardonecchia, recita: "Attenzione- greggi al pascolo con cani anti-lupo. Si prega i sigg. gitanti di non attraversare il gregge, non correre, non effettuare movimenti improvvisi, Tenere scrupolosamente i cani al guinzaglio e mantenersi a distanza. I cani pastore difendono il gregge".
"Purtroppo però - argomentano gli escursionisti - queste vaghe informazioni, non tengono conto che i sentieri talvolta attraversano proprio queste zone di “pericolo” e che comunque i cani hanno l’attitudine ad intercettare l’intruso anche a notevole distanza dal gregge. Viene quindi da chiedersi se esiste una norma di legge che consenta la detenzione di questi cani di grossa taglia, liberi di scorrazzare per le montagne posto che non sempre il pastore, occupato in altre faccende, è costantemente presente sul territorio; e spesso questi animali, consegnati già adulti e quindi privi del collegamento padrone/cane, seguono il loro istinto senza ubbidire agli ordini del pastore. E se qualche norma esistesse, chi si preoccuperebbe di farla rispettare in alta montagna?".
"Non sarebbe il caso - dicono - anche alla luce di queste problematiche e dei costi che ne discendono, ripensare, da parte degli enti preposti, a rivedere la politica di reintroduzione del lupo, che sta creando problemi indiretti anche al turismo escursionistico, con il rischio di scoraggiarlo? Tutti hanno il diritto di vivere la montagna , sia coloro che vi lavorano - come i pastori- sia altri che la frequentano per passione. Tutti dovrebbero poter fruire di questo bene stupendo in tranquillità e senza pericoli e sarebbe assurda una disputa tra le varie categorie che a diverso titolo amano le nostre montagne e gli stupendi paesaggi che esse ci riservano. C’è da augurarsi che, con l’approssimarsi della prossima stagione estiva,le autorità competenti possano soffermarsi anche su questo tema divenuto,purtroppo, di attualità".
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