L'Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna ha approvato ieri il progetto di legge che modifica la legge regionale 5/2005 in tema di benessere animale. Le norme, salvo alcuni casi circoscritti, prevedono una vera novità sul panorama nazionale: il divieto di utilizzare la catena per i cani come strumento permanente per la loro custodia. Via libera anche agli animali da affezione nelle strutture sanitarie: cani e gatti potranno fare visita ai loro padroni ricoverati, ein generale gli animali potranno essere utilizzati con maggiore facilità per la pet terapy, che d'ora in poi affiancherà ufficialmente le terapie della medicina tradizionale.
Per Andrea Defranceschi, (Movimento 5 Stelle), relatore del testo, si tratta di una “rivoluzione nel rapporto uomo-animale in linea con l’evoluzione culturale”. Al principio dell’eliminazione della catena, ha spiegato, sono concesse poche e certificate deroghe per intercettare “ovvie esigenze di adeguamento da parte dei proprietari”, con implicazioni anche di carattere edilizio e strutturali non derogabili. Nel provvedimento - ha aggiunto Defranceschi - si introduce anche il concetto di animale da affezione, che va a sostituire quello di animale da compagnia, chiarendo che con questo termine si intendono anche tutti i cani, compresi quelli da caccia e da tartufo. Il testo fornisce poi “importanti linee guida” e “precise indicazioni”, con l’introduzione, per esempio, del “concetto di qualità di cibo e acqua e non solo di quantità”, per la redazione di un nuovo regolamento da parte della Giunta regionale, con precise indicazioni per i privati che possiedono animali da affezione.
Nel testo approvato scompare un capitolo, l'ottavo, che avrebbe modificato la legge regionale sulla caccia in merito al controllo del piccione. Nel testo del capitolo, eliminato da un emendamento presentato dal relatore grillino, si prevedeva di dare facoltà alle Province di disporre piani di controllo per prevenire i danni provocati dal piccione e i comuni di dare attuazione degli stessi nell'ambito urbano, sulla base dei dati da loro forniti alle Province.
L'unico appunto negativo alla riforma, in fase di dichiarazione di voto, è arrivato da Alberto Vecchi (Pdl), che ha ravvisato nel dibattito e nel testo poi votato qualche “eccesso nelle posizioni animaliste e ambientaliste”. Anche se poi al momento del voto il consenso è stato totale, visto che il testo è stato approvato all'unanimità.