L'Italia tutela cani e gatti nonostante la crisi e le difficolta' economiche. Lo dice il Rapporto Animali in città dedicato da Legambiente ai servizi organizzati dai Comuni capoluogo di provincia alla gestione degli animali. Su 87 capoluoghi di provincia presi in esame, il 75,8% conosce il numero dei cani iscritti nel 2011 all'anagrafe canina, mentre il 55,1% ha censito le strutture dedicate agli animali d'affezione e dispone sul territorio di strutture per ospitare cani vaganti. Il 65,5% dei capoluoghi ha un piano di tutela e controllo delle colonie feline e il 68,9% consente ai cittadini di viaggiare sui mezzi pubblici con i propri animali. Il 43,6% realizza campagne di informazione, il 45,9% ha un apposito nucleo di polizia municipale. Negativi i dati sulla conoscenza della biodiversita' animale in citta': solo il 26,4% la conosce e puo' quindi gestire al meglio aree verdi urbane e prevenire zoonosi e/o conflitti con altre attivita' cittadine.
Risultano Genova, Parma, Prato e Pordenone le citta' virtuose per la tutela degli animali. Genova per il piano di tutela e gestione delle colonie feline, Parma per il quadro conoscitivo sugli animali d'affezione e i servizi al riguardo, Prato per la conoscenza della biodiversita' animale in citta' e i servizi offerti, Pordenone per le esperienze di formazione cinofila rivolte ai cittadini. Nel rapporto Legambiente si cita ''l'esperienza positiva'' del presidio ospedaliero veterinario dell'Asl Napoli 1, che fornisce tra l'altro un servizio h24 di pronto soccorso per cani, gatti, avifauna senza padrone, fornendo anche il ricovero in degenza.
Tra le altre citta' che si distinguono per buone pratiche Padova, Forli' e Ferrara per informazione e servizi offerti tramite sito istituzionale, Ravenna per la conoscenza della biodiversita' animale in citta', Udine, Cremona e Torino per la pluralita' dei servizi e Pesaro per l'esperienza dei cani di quartiere.