E' scoppiato un caso a Rosignano (LI) a seguito della decisione dell'Asl di sopprimere due cani, che avevano dato problemi di aggressività, segnalati per “ripetute aggressioni e morsicature”.
La cosa ha creato scompiglio nel Pd Toscano, con Alberto Lenzi responsabile regionale tutela e benessere degli animali, che ha pubblicamente condannato le due soppressioni, la cui ordinanza è stata firmata dal sindaco (anche lui PD) Alessandro Franchi e dal suo vice Daniele Donati, per cui ha chiesto le dimissioni. Dissapori che hanno portato alla presentazione di una mozione per salvare la vita ad uno dei due cani, ancora non abbattuto (poi respinta) e ad un nuovo intervento del Pd regionale che prima del voto fa sapere che "sulle scelte in merito alle ordinanze in questione sarà l’amministrazione comunale ad assumere le sue decisioni nel libero confronto in atto nel suo ambito locale". Un guazzabuglio inestricabile che conferma ciò che sapevamo già: anche sul tema del benessere animale nel Pd le idee sono tutt'altro che chiare.
Ma tornando al tema in questione, ovvero la soppressione di cani aggressivi, è tutt'altro che scontato l'esito del sondaggio presentato dal quotidiano La Nazione, che chiede “è giusto arrivare a rimedi estremi, sopprimendoli?”. Al momento, campione di 1000 votanti, ha risposto sì il 56% degli utenti, no il 44%.