L'Enci in questi giorni pubblica un corposo articolo della dott. Renata Fossati sullì’importanza di un addestramento basato sul rinforzo positivo per ottenere risultati duraturi nel tempo senza causare stress nel cane. Che si tratti di cacciare, fare la guardia, difendere il territorio, tirare le slitte, aiutare i disabili, scovare droga, esplosivi e quant’altro, ci sono alcune regole da seguire se si vogliono ottenere risultati.
Stante che i codici etici ENCI sottoscritti dai Soci Allevatori, dai titolari di Affisso, dagli Addestratori riconosciuti e dai Responsabili dei centri cinofili riconosciuti dall’Ente specificano espressamente il divieto di metodologie addestrative che utilizzano sistemi coercitivi, secondo la Dott.ssa Fossati è da preferire sempre il metodo di addestramento basato sul condizionamento positivo, se non altro perchè dà risultati maggiori essendo in stretta connessione con la libertà d’azione (movimento e possibilità di scelta) concessa al cane. "La gratificazione associata alla libertà d’azione condiziona e predispone il cane all’obbedienza - dice l'esperta -. Il condizionamento degli istinti è parzialmente compensato dall’apprendimento di nuovi comportamenti rassicuranti, anche se non è raro l’insorgere di stati d’ansia e di stress causati dalla ripetitività degli esercizi.
Di certo, le variabili sono tante per arrivare all’obiettivo - continua -. Una di questa è l’accettazione dei propri limiti: davanti ad un problema complesso ci si può fermare e chieder aiuto ad altri esperti, non ci si deve accanire sul cane che non risponde alle nostre richieste perché con tutta probabilità, siamo stati noi a non aver capito le sue. Addestrare è un’arte non un obbligo e non deve trasformarsi in brutalità gratuita verso un essere sensibile, senziente e pronto a seguirci anche all’inferno pur di avere in cambio una carezza".