Elio Cantone è una vera leggenda della cinofilia nostrana. Mosso da una fortissima passione per la caccia e per i cani, negli anni '70 ha fondato ad Alessandria, La Tollara, un vero paradiso per i cinofili dove è possibile allenare i propri cani spingendoli al massimo delle loro potenzialità. Cantone si è raccontato in un'intervista sul periodico dell'Enci, Cani, che riportiamo in alcune parti salienti.
"Il mio primo cane - racconta - fu un bracco pointer, com'era di moda sul finire degli anni Sessanta: imparammo insieme la caccia, quei giorni che sembra tramontino appena dopo l'alba tanto sono carichi di emozioni e di passione da finir subito. Allora, il dramma della guerra era ancora in molte case ed ogni aurora sembrava una conquista e cascun giorno un'opportunità e nessuna speranza tanto grande da non diventare vera. Guardavo alla caccia con occhi incantati... poi mi spalancò l'universo della cinofilia con il suo fascino ed il richiamo ad un mondo meraviglioso come erano meravigliosi quegli anni. Acquistai da Egidio Bologna un epagneul breton, Buck di San Marzanotto, che mi fece innamorare delle prove".
"L'unica cosa in cui forse abbiamo sbagliato - dice Cantone analizzando la situazione della moderna cinofilia - è di non accorgerci che una parte di cinofili erano favorevoli solo all'agonismo credendolo estraneo alla cinofilia venatoria e noi non ci siamo impegnati a far comprendere che si sbagliava. Così si sono create due strade che hanno continuato ad allontanarsi tra di loro".
Ma si può sempre rimediare. Il consiglio ai giovani: "la passione non si insegna, ci nasci o t'accorgi di averla ma se manca non la impari. Oggi ci sono tante strutture, tante possibilità per avvicinarsi ad un mondo meraviglioso e se hai la cinofilia nel sangue lo sentirai tuo e ti conquisterà. Eppoi bisogna recuperare il piacere della caccia che significa ricerca e lavoro del cane, duello con il selvatico e non la sola soddisfazione della cattura perchè una starna sparata a terra, immobile e non sulle ali mentre il cane resta in ferma, una rossa sorpresa in un viottolo e non nell'aria dopo quegli attimi eterni di ferma, guidata o tutte le magie del cane capace di trasformare una cattura in un mosaico da imprimere nella memoria, non ha senso".