Sulla gestione dei cani abbandonati, che per legge sono di proprietà dei Comuni, ancora molto c'è da fare sia nell'assicurare una vita dignitosa (se vita deve essere) a queste bestie, sia nella tutela dell'incolumità pubblica da eventuali aggressioni. Ne abbiamo viste troppe di situazioni di grave incuria che arrivano alla tragedia per responsabilità rimpallate, incompetenza e vera criminalità da parte degli affidatari.
L'ultima è successa a Vercelli, dove una donna di 83 anni, disabile, è stata sbranata viva nella casa - canile di Carisio, dove viveva insieme ad un centinaio di animali. La casa era di proprietà della figlia e del compagno, che gestivano questa attività probabilmente per conto del comune.
Come un rottweiler e altri cani di grossa taglia potessero essere custoditi nella stessa stanza dell'anziana disabile, senza alcun controllo da alcuna autorità, rimane un mistero. A questa immane tragedia si aggiunge il fatto che, come hanno appurato solo ora i sanitari dell'Asl, il sindaco e i Carabinieri, i cani erano detenuti in pessime condizioni igientiche - sanitarie.