Il presidente di Arcicaccia Toscana, Fabio Lupi, e il vicepresidente nazionale dell'associazione, Massimo Logi, esprimono le proprie perplessità per un accordo di intesa firmato a giugno scorso dall'Anci (associazione Comuni Italiani) e la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente sul tema del benessere degli animali. La lettera è indirizzata al Presidente dell'Anci e a Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. L'accordo tra Anci e l'associazione animalista fondata dalla Brambilla prevede infatti l'impegno ad approvare un Regolamento tipo sulla base di precisi punti dettati dalla stessa.
“Vogliamo in primo luogo evidenziare che l’Associazione animalista firmataria non rappresenta la complessità dei soggetti interessati al problema e che, pertanto, sarebbe stato molto più apprezzabile se da parte dell’ANCI, prima di sottoscrivere tale accordo, vi fosse stata la volontà di sviluppare un confronto largo tra tutti i soggetti coinvolti nell’argomento. Quindi non solo con la componente animalista, ma anche con il mondo ambientalista, del terzo settore, dell’agricoltura, di tutte le categorie produttive che operano in rapporto con gli animali, con la cinofilia ufficiale e l’ENCI che, come il mondo venatorio, sono portatori di legittime istanze rispetto a questo particolare tema. Un confronto così ampio avrebbe sicuramente portato ad una intesa di maggiore qualità, partendo in primo luogo dalla necessità di armonizzare l’intero quadro normativo, attraverso la ridefinizione di regole e competenze ben individuate e di reale applicabilità”.
Il regolamento proposto dagli animalisti chiede infatti disposizioni che vanno ben oltre le norme di buonsenso comune e delle leggi in vigore. Ad esempio sul trasporto dei cani si propongono situazioni inapplicabili e in contrasto con il Codice della strada. Il documento infatti recita: “E’ vietato lasciare animali chiusi in qualsiasi autoveicolo e/o rimorchio o altro mezzo di contenzione…”; “E’ vietato trasportare o porre animali nel baule dell’autovettura, anche se ferma, quando questo è separato o non è tutt’uno con l’abitacolo; il divieto vale anche se il portellone posteriore è parzialmente aperto o sono stati predisposti areatori”. Si propongono anche sottopassi appositi per l'attraversamento degli animali, che dovrebbero essere costruiti dai Comuni.
Il regolamento parla anche di divieti da imporre su tutto il territorio nazionale di ogni forma di esposizione, spettacolo di intrattenimento pubblico e privato effettuato con o senza scopo di lucro che contempli, in maniera totale o parziale, l’utilizzo di animali, sia appartenenti a specie domestiche che selvatiche. Il che significherebbe anche la fine di tutte le prove di lavoro cinofile, ma anche delle mostre e delle fiere zootecniche, dei palii e delle giostre. Ovviamente le uniche deroghe sarebbero affidate alle sole associazioni animaliste. Altre norme riguardano la gestione delle colonie feline, con la tutela da parte del Comune di tutti i gatti liberi e l'istituzione del “cane di quartiere”. Alla luce di questi contenuti, Arcicaccia chiede al più presto un incontro con l'Anci. |