Dopo la morte di un bambino di 4 anni, sbranato da un branco di randagi in un parco cittadino di Bucarest, il presidente romeno, Traian Basescu, ha deciso di attuare una soluzione drastica per risolvere l'emergenza dei cani vaganti, che nella sola capitale ammontano a 60 mila esemplari. Si procederà con la soppressione di migliaia di cani. Soluzione che era stata accantonata lo scorso anno per la pressione dell'opinione pubblica internazionale.
Ma sotto la spinta del grave fatto di cronaca nera, Basescu è tornato sui suoi passi e, dichiarando che "gli umani vengono prima dei cani", ha annunciato il ritorno alla pratica delll'eutanasia sui cani catturati. Una decisione che sta creando scompiglio nel paese, con le associazioni animaliste in rivolta e gli oppositori politici di destra che, d'accordo con gli animalisti, chiedono la ricerca di alternative, come la sterilizzazione. Il problema in Romania si trascina da diversi anni. Da quando, negli anni 80 molte famiglie, trasferite in condomini fatti costruire dal dittatore Ceausescu, abbandonarono i loro cani.
La situazione certo non è da sottovalutare. Solo nel 2013 a Bucarest ci sono state oltre 6.000 aggressioni, di cui 1.000 a bambini. Secondo quanto si legge su TgCom, l 'attuale sindaco della capitale, Sorin Oprescu, avrebbe chiesto lo svolgimento di un referendum popolare sull'eutanasia.
Secondo la Federazione Nazionale per la Protezione Animale, il governo è da biasimare per non aver saputo sviluppare alternative adeguate. "La sterilizzazione funziona in Turchia e Bulgaria", precisano. "A Oradea, città romena, i cani sono diminuiti da 5.000 a 300", perchè, dicono dall'associazione, le associazioni di animalisti hanno sterilizzato più di 250.000 cani, ne hanno messi 10.000 in rifugi e ne hanno fatti adottare altre migliaia. Come al solito il problema principale sono le enormi quantità di denaro neccessarie alle operazioni di sterilizzazione e quelle per il mantenimento pubblico dei cani.
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