In risposta all'annuncio fatto oggi dall'onorevole Brambilla di presentare una legge per abolire del tutto la vivisezione, sul Fatto Quotidiano è interventuta
la deputata socialista Pia Locatelli.
"Nessuno di noi - ha dichiarato - vuole la vivisezione o non ha a cuore il benessere degli animali, ma tra curare un tumore e sacrificare un ratto io non ho dubbi, cosi' come non ne ha quasi nessuno quando si tratta di disinfestare le proprie case".
"Purtroppo - ha proseguito la parlamentare - nella religione, come nella politica o nei vari movimenti come in quello degli animalisti esistono i fondamentalisti, che vorrebbero bloccare ogni tipo di ricerca, puntando, come sta avvenendo sul caso Stamina, sugli aspetti emotivi della vicenda. Non si dice che la sperimentazione sui gatti cosi' come quella sui cani randagi e' vietata fin dal 1991 e si portano ad esempio casi estremi gia' proibiti dalla legge come la famigerata Green Hill. E non si capisce in base a quale principio si dovrebbe vietare di usare usarne la valvola cardiaca di un maiale per salvare al vita a un cardiopatico e consentire che si continuino a fare prosciutti".
"I legislatori europei - ha proseguito - hanno messo a punto una Direttiva equilibrata, che rappresenta il giusto compromesso tra le necessita' della ricerca e il benessere degli animali, rimetterla in discussione vorrebbe dire stroncare le aspettative di guarigione per le persone malate e per i loro famigliari e costringere migliaia di ricercatori e ricercatrici ad andare all'estero per mettere a frutto le competenze acquisite in Italia Perche' senza ricerca non c'e' speranza, non c'e' crescita, non c'e' futuro"