Interessante considerazione quella che raccogliamo dal blog "Resistenza razionalista" nella quale si mette in evidenza una palese contraddizione antispecista. Serve però una premessa: l'antispecismo è una branca dell'animalismo più radicale, che, appellandosi ai principi della teoria darwinista, crede che l'uomo, in quanto specie come tutte le altre, non debba arrogarsi il diritto di prevalere su altri animali. L'argomento in questo caso è la sorte dei tanti scoiattoli grigi che in molte zone dell'Europa (teoricamente anche in Italia) sono uccisi per proteggere la specie autoctona, quella rossa.
Forse non sapendo come giustificare la loro indifferenza verso gli scoiattoli rossi, Lav e Enpa ricorrono proprio all'antispecismo, affermando che occorre lasciare che la natura faccia il suo corso e in questo caso, lasciare soccombere la specie più debole, lo scoiattolo rosso. "Le teorie evoluzionistiche - si legge infatti in un intervento contro l'eradicazione dello scoiattolo grigio delle due associazioni - ci insegnano che sopravvivono le specie più adattabili all'ambiente: se lo scoiattolo rosso lascerà spazio a quello grigio, sarà l'esito di una naturale competizione".
Bene ecco crollato il castello di carte. Per evidenziare la immane contraddizione basta una semplice obiezione: perchè lo stesso non dovrebbe valere anche per la specie uomo, visto che è esattamente uguale a tutte le altre? Secondo il loro ragionamento anche all'uomo a questo punto dovrebbe essere consentito sterminare le altre specie, è così che fanno le specie invasive, ed è così che si comporta la selezione naturale. Un' incongruenza logica che spiega molte cose: ad esempio che a forza di cercare di adattare la realtà al proprio pensiero si finisca per risultare ridicoli. E' quello che succede di solito, commenta Resistenza Razionalista - quando si cercano giustificazioni per suffragare aprioristicamente la propria ideologia.