Il Consiglio regionale dell'Abruzzo ha deciso di rinviare alla V commissione la legge sul randagismo dopo le proteste degli animalisti. La norma contiene infatti la possibilità di effettuare la soppressione eutanasica degli animali da affezione su richiesta del proprietario “e per fondati motivi di ordine sanitario e/o sociale”.
Punto che per gli animalisti pone la legge in contrasto con la legge italiana, in particolare con l’articolo 544 – bis del Codice penale, che punisce con la reclusione fino a quattro anni chiunque per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale.
Particolarmente critico il consigliere regionale (ex Verdi) Walter Caporale che ha protestato contro il mancato accoglimento delle modifiche proposte ed ha annunciato la presentazione di circa 40 emendamenti “con la richiesta – ha detto - che vengano approvati dal Consiglio regionale per ridare priorità agli animali e non a chi vuole uccidere cani e gatti di proprietà e cani inselvatichiti, e ridurre le possibilità di controlli da parte delle associazioni animaliste, e di gestione dei canili, e dare anche in materia di randagismo potere ai cacciatori”. I cacciatori, devono essere una vera ossessione per l'esponente animalista.