"In Bergamasca abbiamo bisogno di più aree da destinare all'esercizio cinofilo". Lo dice su l'Eco di Bergamo, Giancarlo Bosio, ex presidente nazionale della Pro Segugio, membro di Enalcaccia, oggi tornato alla sua originaria professione, Veterinario all'Asl di Trescore Balneario, dopo l'esperienza maturata come dirigente faunistico all'Assessorato caccia di Alessandro Cottini.
"Perchè dobbiamo recarci a Piacenza o a Parma, quando potrebbe essere il contrario? Le leggi ci sono e i territori pure. Basterebbe trovare la giusta applicazione", sostiene Bosio facendo notare che "l'allenamento e l'addestramento dei cani, le prove e le gare cinofile, sono considerate compatibili con la tutela del territorio e della relativa fauna selvatica". "Le Province possono destinare alle zone cinofile il 3% del territorio agro-silvo-pastorale. Nel nostro piano faunistico siamo all'1,5%" evidenzia Bosio. "C'è - quindi - margine per allargare le zone e potremmo puntare sulla cinofilia venatoria come risorsa".