"L'agghiacciante corsa all'accaparramento di gare d'appalto per la gestione dei cani randagi" è l'oggetto di un un'inchiesta presentata da Federfauna. A fare le pulci agli animalisti è Michele Visone, Presidente Nazionale AssoCanili e Consigliere Nazionale FederFauna, che parte dalla Puglia per introdurre quella che viene descritta come un'organizzazione animalista che, dietro la maschera del volontariato - e delle diverse associazioni - , gestisce circa 500 milioni di euro all'anno.
La prima parte dell'inchiesta, trasmessa ieri a FederFauna e pubblicata sul sito della Confederazione, si riferisce alla Regione Puglia. "Si legge - spiega Federfauna - che la gara d'appalto per la gestione del canile rifugio comunale di Manduria sia stata assegnata all'associazione animalista "Gaia di Manduria" non in base a requisiti, che sarebbero stati carenti, ma perche' "garantita" (raccomandata?) dalla Presidente dell'ENPA Carla Rocchi. Si legge - continua il comunicato stampa - che il Comune di Laterza abbia affidato la gestione del canile Comunale (circa 700.000 euro) ad un'associazione animalista malgrado questa abbia omesso una serie di dichiarazioni, regolarmente previste dal disciplinare di gara e bando, dichiarando incredibilmente nel verbale di gara la conformità della documentazione".
L'inchiesta riguarda anche altre associazioni animaliste che, secondo Visone, effettuano, illegittimamente, una serie di operazioni anche di trasferimento cani e di adozioni con carta intestata della Asl. Il tutto è aggravato da controlli quasi assenti nei confronti delle associazioni che gestiscono i canili (il 75%), a dispetto dei frequenti alle imprese che gestiscono il resto degli appalti.
Infine nell'inchiesta si evidenzia come nei bilanci di alcune di queste associazioni figurino voce come "promozione dell'associazione" per modiche cifre di 4/5 milioni di euro in un solo anno. Visone si chiede: "Oltre al fatto che mi piacerebbe sapere chi sono le societa' di promozione, mi domando, in un anno quanti volontari "VERI" avrebbero bisogno di sostegno e quanti cani potrebbero essere assistiti con quella cifra... Eppure il buonismo e le etichette hanno innescato un meccanismo tale che tutto pare consentito".