Non ha affatto convinto gli animalisti abruzzesi l'esito della nuova legge regionale per il controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali d’affezione approvata lo scorso 3 dicembre. Lav, Lega nazionale difesa del cane ed Enpa, dopo aver fatto già modificare alcuni elementi del testo che lasciavano spazio a possibili soppressioni, ora protestano per la mancata copertura finanziara necessaria all'avvio di un pronto soccorso per gatti e per le sterilizzazioni dei randagi.
Questi capitoli di spesa infatti sono stati esclusi dalla Legge Finanziaria 2014, nonostante l'impegno preso dal Consiglio regionale. "Se non si troverà una soluzione tempestiva attraverso una proposta di legge ad hoc e approvata in tempi rapidi - dichiarano le associazioni - chiederemo al Presidente del Consiglio dei Ministri di impugnare la Legge sul randagismo recentemente emanata”.
“I quattro emendamenti presentati da Riccardo Chiavaroli (PDL), Maurizio Acerbo (PRC) e Walter Caporale (ex Verdi) sono stati fatti decadere. Considerata l’importanza della materia in termini di prevenzione e di tutela degli animali e considerato come il pronto soccorso anche per i gatti e la sterilizzazione di tutti i randagi siano obbligatori ai sensi di leggi dello Stato, esprimiamo profonda delusione per l’impegno non mantenuto dal Consiglio regionale e critichiamo aspramente la scelta miope e dannosa”, prosegue la nota.
“Con la riforma del Codice della Strada è istituito l’obbligo di soccorso in caso di investimento degli animali e dunque anche dei gatti. Prima poteva essere solo una questione di coscienza, ora invece è una legge dello Stato italiano rafforzata dall’importante nota del Ministero della Salute del luglio 2010 indirizzata ai Servizi Veterinari Regionali, ANCI e ANPCI per richiamarne l’attenzione su come l’obbligo di fermarsi e prestare soccorso, se da un lato comporta sanzioni amministrative per chi non vi ottemperi, dall’altro impone l’inderogabile necessità di assicurare il servizio di reperibilità e pronto soccorso da parte delle amministrazioni competenti”, spiegano le associazioni.