Chi non raccoglie la cacca del proprio cane a Napoli d'ora in poi sarà punibile anche se non colto sul fatto. A patto che i proprietari vadano volontariamente a far registrare il dna del proprio animale (raccogliendo un campione della medesima), per farla analizzare all'Asl. Lo ha stabilito un'ordinanza del sindaco De Magistris, con la quale si intende creare una banca dati talmente ampia da poter inchiodare alle proprie responsabilità i padroni negligenti.
"Il progetto - ha spiegato il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano - mira a migliorare il decoro urbano, ma allo stesso tempo a prevenire rischi per la salute pubblica e anche a ridurre il fenomeno dell'abbandono dei cani. E' un percorso che mette insieme la difesa degli animali, il miglioramento della qualità della vita e la prevenzione per la tutela della salute dei cittadini".
Il provvedimento ha fatto sorridere e creato non poche polemiche, specie per una città nell'occhio del ciclone da tempo per la questione dei rifiuti tossici, per cui ancora non si sta facendo nulla nonostante i gravi problemi per la salute pubblica. Il compito di raccogliere le feci per l'analisi che porterà ad una eventuale multa, è stato affidato ai vigili urbani, che hanno già protestato per il nuovo ruolo a loro affibbiato. Inoltre le analisi saranno costosissime (circa 300 euro l'una) va da sé che le eventuali multe, che andranno da 25 a 154 euro, non potranno coprire il costo dell'intera operazione. L'iniziativa per ora è limitata in via sperimentale solo alle zone del Vomero e dell’Arenella di Andrea Postiglione.