E’ ormai certo che il binomio cane cacciatore non deturpa l’equilibrio ambientale, semmai contribuisce a mantenere le condizioni ottimali di biodiversità e di salute dell’ambiente. Per sancire scientificamente questa certezza, sabato 25 gennaio, nel corso della fiera “Agriest land” presso il quartiere fieristico di Udine, l’associazione Prosegugio ha presentato il progetto di ricerca scientifica affidato all’Università di Udine, sull’interazione tra ungulati, cinofilia, caccia con i cani e grandi predatori.
Lo studio sarà condotto dal prof. Stefano Filacorda, docente di gestione faunistica presso lo stesso ateneo, e dal suo staff. Studi recenti hanno permesso di evidenziare come l’attività venatoria esercitata con i cani possa influenzare positivamente la condizione degli animali selvatici e contribuisca a mantenere un sistema equilibrato. Si tratta di una ricerca innovativa che cerca di studiare queste interazioni dal punto di vista ecologico ed etologico, ponendo come punto centrale l’attività cinofila, la caccia con il cane da seguita selezionato e la sua stessa condizione studiata prima e durante la stagione di caccia. Per realizzare questa ricerca saranno usate tre tecniche complementari: le fototrappole, la radiotelemetria e l’uso di metabolici endogeni effettuato con la raccolta di materiale biologico e con l’ausilio dei cani. Le aree geografiche interessate allo studio saranno individuate tra quelle in cui è accertata la presenza della lince e dove viene esercitata la caccia con il cane da seguita sui cervidi e i cinghiali. Gli obiettivi principali consistono nel valutare la distribuzione, la densità e l’uso del territorio da parte di alcune specie di interesse faunistico venatorio, prima e durante l’attività cinofila e la stagione venatoria, nelle aree di protezione e di caccia frequentate dai predatori. L’utilizzo dei radiocollari, invece, servirà a valutare i movimenti dei cani e dei cervidi durante l’attività venatoria. Infine verranno condotte accurate analisi sui campioni organici raccolti dagli animali abbattuti volti a valutare lo stato dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrenali (HPA), in particolare il cortisolo per evidenziare il livello di allostasi, impropriamente definito come stato di stress.
Ha destato, infine, parecchia curiosità lo stand a tema venatorio che Prosegugio e Libera Caccia avevano allestito all’interno di Agriest che, come fiore all’occhiello, metteva a disposizione dei visitatori una consulenza veterinaria gratuita e una serie di assaggi di prodotti tipici locali.
Sandro Levan
Presidente reg. FVG Società italiana prosegugio