Chi lo dice che le Beccacce sono animali che si trovano solo in media collina e in montagna? Dopo la prima esperienza, nella quale ci siamo cimentati con un pizzico di avventura, e cioè quella di organizzare una gara per cani da ferma su beccacce nel fiume Magra, considerando che la nostra volontà era quella di permettere a molti partecipanti di poter incontrare la regina, e visto che tutto questo è andato a buon fine, abbiamo pensato di riproporle anche per il 2014 e di lavorare per farla diventare una gara di buon livello, nella quale racchiudere la speranza di un buon numero di partecipanti e soprattutto di cani all’altezza delle aspettative , e permettetemi anche le speranze di tutti quelli che credono ancora come lo crediamo noi che la caccia potrà essere nel futuro ancora un’attrazione e una scuola di vita per molti giovani, ai quali in questo momento non resta che la scuola dell’insoddisfazione e della noia, che sono poi quello che può dare la società contemporanea, incapace di dare risposte e speranze.
Il titolo della manifestazione resta quello della passata edizione, la regina non si trova solo in media collina e montagna. Da sempre i cacciatori della nostra Lunigiana, per la maggior parte contadini che lavoravano i campi nelle vicinanze del Fiume Magra, nella loro sagace osservazione di tutto quello che succedeva intorno alla loro proprietà, vedevano che nei giorni che precedevano di poco la primavera, le beccacce che tornavano al nord percorrevano la rotta del fiume e non quella dei monti come nel passaggio autunnale.
Per anni questo aspetto è rimasto chiuso nei ricordi e nella nostalgia delle giornate di caccia dei nostri vecchi. Oggi noi abbiamo deciso di portarlo alla luce e di consegnare questa esperienza di caccia a tutti , a finche si possa evitare la perdita di un pezzo di memoria venatoria come questo.
In verità abbiamo osservato che negli ultimi anni anche nella cosi detta migrazione autunnale, la sosta della regina nelle zone eccellenti di collina e montagna sta progressivamente scomparendo. Le beccacce non si fermano più come una volta. Non trovano pastura e sono costrette a velocizzare il loro transito. Ancora una volta l’abbandono dei pascoli montani da parte delle greggi mette a rischio la ripetitività di un’azione che è vecchia come il mondo.
Le beccacce e la Lunigiana, la Regina e la Terra della Luna sono legati ad un unico filo conduttore che risale alla notte dei tempi. Quando Dio creò il mondo, e gli animali che lo dovevano popolare, arrivò alla beccaccia e la plasmò da prima come animale peculiare del crepuscolo, e poi gli indicò la rotta per la migrazione.
E dove la indicò? La indicò là. Là, dove la Luna fa giorno la notte.
La Lunigiana, la Valle della Luna, la terra dei Liguri Apuani la terra che quando le notti sono di luna piena e le temperature cominciano drasticamente a calare, la luce notturna è pari alla luce del giorno, una sorta di aurora boreale che si ripete ogni vent’otto giorni. Il ciclo della fase lunare. In quelle notti si osserva si respira un’atmosfera particolare, che solo qui in questa bella ma strana terra si può godere fino in fondo. E allora ci si può scordare delle cose della crisi e della miseria e ripensare, sognando , a quanti dei nostri vecchi cacciatori aspettavano le beccacce nell’ora tarda in qualche acquitrino gelato. Aspettando un battito d’ali o un movimento sospetto che li portasse a scorgerla intenta nella pastura. Un rito antico anch’esso, ripetuto per decenni con l’assoluto rispetto che si deve a una Regina.
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