Il Decreto che intendeva recepire la direttiva 2010/63 sulla protezione degli animali utilizzati a scopo scientifico, dentro il quale erano finite le ulteriori limitazioni non richieste dall'Ue ma promosse dall'ex Ministro Brambilla (norma Green Hill) è stato bocciato dalla Commissione Affari sociali della Camera. Con i voti della maggioranza (Pd, Ncd e centristi) la commissione ha approvato il parere contrario, formulato dalla relatrice Maria Amato (Pd), che sostiene l'esigenza di riportare la norma al solo recepimento della Direttiva. La decisione si deve proprio alle conseguenze del mancato recepimento della direttiva, per il quale l'Italia sarà chiamata a pagare 150 mila euro al giorno di multa.
Si oppone ovviamente Brambilla (FI), “la maggior parte di queste restrizioni – dice - sono state introdotte fin dalla scorsa legislatura, nel 2012, e le lobby che vi si oppongono hanno fatto così bene il loro lavoro da bloccare il ddl comunitaria per il 2011 in Senato fino allo scioglimento delle Camere. Sono gli stessi che oggi vorrebbero addebitare agli "animalisti" la procedura d'infrazione aperta contro l'Italia per il mancato recepimento della direttiva”.