I Comuni italiani non sanno quanti cani ci sono sui propri territori. A dirlo è il Rapporto Animali in città di Legambiente, in cui si evidenzia come, al di fuori delle regioni Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, dove i Comuni hanno l'obbligo di conoscere i registri dell'anagrafe canina, le amministrazioni spesso non hanno idea di quanti e quali cani siano stati registrati (il 38% dei comuni ammette di non saperlo).
Ma anche quando questi dati ci sono, secondo Legambiente, i Comuni presentano cifre palesemente irrealistiche. “I dati di dettaglio – dice il Rapporto – mostrano bene le differenze e il livello, spesso infimo, di anagrafe canina oggi attuata”. Infatti, si va dalla proporzione di un cane ogni 160 cittadini di Palermo ad uno ogni 8 cittadini di Verona (grandi città), da un cane ogni 193 cittadini di Catanzaro ad un cane ogni 3 cittadini di Perugia (medie città), da uno ogni 142 di Teramo a uno ogni 2 cittadini di Cremona e Biella (piccole città).
“E' evidente – sottolinea il rapporto – come non sia la maggiore o la minore presenza di animali ma, soprattutto, una più completa anagrafe canina a far emergere una proporzione così diversa nelle differenti città. Legambiente fa anche notare che se la proporzione uscita dalla efficiente anagrafe canina di Cremona e Biella fosse spalmata a livello nazionale, sarebbe ragionevole stimare una presenza tra i 20 e i 30 milioni di cani in Italia, contro un'anagrafe canina nazionale effettiva che al febbraio 2014 vede poco più di 6 milioni e 900 mila cani registrati (uno ogni 9 cittadini)".
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