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News CaniPIANETA CANE, Antonietta Mechelli: "Il compagno di caccia" mercoledì 7 maggio 2014 | | Ho iniziato ad andare a caccia con il cane del mio compagno, un setter bianconero di nome Gregorio. Con lui ho preso la mia prima “regina”. Ero grata a Gregorio per avermi fatto vivere delle emozioni uniche, poi ho deciso che ra l'ora che avessi un cane tutto mio. Così, guardando le puntate di Andrea Mariani, ho deciso che avrei voluto uno dei suoi cani, così - andata da lui - mi sono trovata di fronte ad una cucciolata meravigliosa, figli di Jarno e Jennyfer, due soggetti di grande qualità. Volevo una femmina, e ho chiesto Andrea di farmi vedere al lavoro tre cucciole, due erano molto calme mentre ce n’era una che faceva di tutto per farsi notare, correva, esplorava ogni angolo. Osservandola, mi sono innamorata di quel tartufone rosa, (in esposizione in genere è un “difetto”) ma per me era bellissima, incontrollabile, senza freni.
L’ho presa in braccio e dal quel momento è diventata la mia Gina. Viaggiando verso casa già immaginavo le nostre giornate nel bosco...
La portavo in ZAC e dimostrava tanta voglia di fare, di avere la caccia nel sangue. In fin dei conti come potrebbe non essere un ottima cacciatrice, ha il sangue di Jarno e Jennifer che gli scorre nelle vene. Arrivano i primi incontri ed è stato emozionante vederla in ferma la prima volta: sembrava lo avesse fatto già fatto mille volte, sicura di sè, accostamento perfetto; era li che mi aspettava come per chiedermi cosa fare. Mi sono avvicinata a lei ed insieme abbiamo alzato la sua prima quaglia…
Arriva la prova bosco. Inizialmente disorientata, ma siamo fortunate: abbiamo amici disposti a ridurre il carniere pur di farci un p' di scuola con i loro cani esperti. Grazie ad Alessandro, grazie a Ferdinando, io e Gina stiamo crescendo insieme.
Il legame che si viene a creare con il proprio ausialiare è un qualcosa di speciale. Andando avanti a volte basta uno sguardo, ci vuole tempo e molta pazienza, ma ne vale la pena, credetemi!
Poco tempo fa vedo una locandina che parla di una gara attitudinale a quaglie, e mi decido a provare. Poi mi rendo conto che Gina quel giorno non sarà con me, è in Lituania per familiarizzare con le beccacce. Uff!, e ora?
Chiamo il mio amico Daniele Corbucci che ha l'affisso Della Cipollara (setter inglesi), gli spiego che vorrei fare questa gara, un esperienza nuova per me. Lui ci pensa e mi offre di portare Futre Della Cipollara. Rimango senza parole, poi penso che non è facile gestire un campione come lui, mi servirebbe un aiuto per capire come fare. Ne parliamo con Giuseppe Fontecedro, grande addestratore, disposto ad aiutarmi. Tengo Futre con me, qualche giorno, per prendere confidenza e fare amicizia, poi iniziano i primi addestramenti con Fontecedro, lui lo conosce bene questo cane, considerando che la madre di Futre era sua: lo ha addestrato e presentato a molte gare, mi mette in guardia, mi dice che è come una macchina da corsa e bisogna saperlo guidare. Con tutta la sua pazienza e infinita disponibilità, prova ad insegnarmi il più possibile. E' un soggetto che ha 12 anni, e sembra che dopo un po' sente la fatica. Poi arriva il giorno della gara; ero agitatissima, molti amici compreso Fontecedro, Corrado Sgamma, ed altri erano venuti a fare il tifo per noi. Ecco che entriamo in campo, lo guardo lo lancio e lui inizia a correre. In quel momento ero insicura di me, provo a fischiare per farlo girare, ma lui niente, sicuramente percepisce la mia indecisione, e continua per la sua strada. Capisco che non ha intenzione di ascoltarmi, mi giro verso il giudice lo saluto e corro a recuperare Futre. Per un attimo mi crolla il mondo addosso, sono delusa di me. Non sono stata in grado di guidare questa macchina da corsa, poi penso a lui e mi rendo conto che nonostante abbia 12 anni è ancora un grande cane, forte, con l’istinto da predatore irrefrenabile. Ora il mio obiettivo è imparare a “guidarlo”, con l’aiuto di Fontecedro posso farcela. Questa esperienza mi ha fatto capire ancora di più di quanto è meraviglioso il mondo della cinofilia, di quanto un cane può regalarti, delle emozioni che soltanto con lui puoi provare, a caccia o in gara non c’è differenza.
Fra un paio di mesi presenterò di nuovo Futre a una gara e spero di ritrovarvi qui su bighunter per raccontarvi la nostra vittoria, ma non necessariamente con una coppa in mano. Per me la vittoria sarebbe finire un turno intero con lui.
Grazie a Daniele Corbucci, Giuseppe Fontecedro, Corrado Sgamma, Andrea Mariani, la SIS Roma, tutti gli amici che mi sostengono, e grazie soprattutto a Futre…..
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