"Si proceda immediatamente a modificare il regolamento stabilendo un nuovo termine per i tempi di adeguamento ed a modificare la tabella dell’Allegato A concernente 'specifiche tecniche relative alle modalità di custodia' inserendo le dimensioni minime per le strutture di alloggiamento dei cani, corrispondenti esattamente a quelle della Direttiva 2010/63/UE e come nella Direttiva diversificate a seconda del peso del cane”.
Questa la richiesta della Confederazione Cacciatori Toscani alla Regione in merito alle norme sulle dimensioni minime box e recinti per cani, che nel regolamento applicativo della legge regionale 59/2009 divergono da quelle previste dall'Europa (8 mq a cane fino a 3 cani, poi ulteriori 4mq per cane fino a 5 cani), misure circa doppie rispetto a quelle fissate dalla Direttiva.
"Lo stesso regolamento - dice CCT nella sua lettera - prevedeva un termine per l’adeguamento alle nuove misure delle strutture esistenti, termine che scadeva inizialmente ad agosto 2013 ed è stato prorogato al 31 dicembre: è scaduta anche la proroga senza che niente sia stato fatto, nonostante le ampie disponibilità e gli autorevoli impegni alla modifica del regolamento più volte espressi a fronte delle sollecitazioni di Comuni, Associazioni venatorie, Associazioni di volontariato. Il risultato - sottolineano i rappresentanti dei cacciatori toscani - è che ad oggi è a rischio ogni detentore di uno degli oltre 400mila cani custoditi, da singoli cittadini o in strutture pubbliche e private, in Toscana. Già si sono registrati, come noto, casi di interventi di controllo, con emissione di verbali e sanzioni.
CCT segnala alla Regione anche la mancanza di strutture per il ricovero dei cani, in particolare per chi pratica la caccia al cinghiale. "La normativa attuale - dice la nota - non consente la destinazione a questi fini di edifici rurali: un ostacolo per la gestione faunistica ed un limite alle opportunità di sviluppo dell’impresa agricola anche nell’ottica della multifunzionalità".
Da queste considerazioni la necessità di disciplinare la materia in sede di approvazione delle modifiche alla legge regionale per il governo del territorio, con apposita previsione normativa che consenta l’adeguamento di annessi agricoli per un utilizzo di supporto e di servizio all’attività venatoria e la realizzazione di manufatti destinati al ricovero dei cani da caccia, con particolare riferimento ai cani per la caccia al cinghiale.