Michela Vittoria Brambilla, dopo un breve silenzio dovuto alla chiara sconfitta del programma elettorale dedicato alla mascotte di casa Berlusconi, torna a farsi sentire, questa volta criticando duramente quanto proposto dalla IV commissione del Consiglio regionale dell'Emilia Romagna sulla detenzione dei cani. “Un esempio di barbarie normativa”, dice la deputata FI, che è anche presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’Ambiente.
E come non prendersela in un colpo solo anche con i cacciatori? “Invece di compiacere le lobby venatorie che per i propri comodi vorrebbero confinare un cane di trenta chili in un box di 2 metri per 2,2 – dice infatti l’ex ministro – le autorità competenti a redigere il regolamento ascoltino le voci davvero qualificate: gli appelli delle associazioni animaliste unito al parere motivato di zoologi ed etologi. Anche per evitare una spettacolare contraddizione con i propositi della legge regionale, nata per aumentare, non per ridurre, il benessere degli animali".
La Brambilla e gli animalisti emiliani vorrebbero che la Regione confermasse i requisiti minimi definiti nel settembre dell’anno scorso, per i canili di nuova costruzione: 9 metri quadrati se il box ha un’area di sgambamento aggiuntiva o 20 metri quadrati se non ce l’ha.
"Se si seguisse la strada tracciata dalla IV commissione, arriveremmo al paradosso che un cane avrebbe più spazio garantito in un canile che nell’abitazione del proprietario”.