Sono circa 3 mila i cani randagi nei canili umbri. Il che vuol dire una spesa di circa 3 milioni l'anno, che potrebbero essere utilizzati in altro modo. A portare i riflettori sul tema è la dottoressa Stefania Mancini, responsabile Igiene urbana e prevenzione randagismo dell’Asl Umbria 1. “Dobbiamo puntare a svuotare i canili sia per il benessere dei animali che per le casse pubbliche considerando che un cane costa ogni anno circa mille euro l’anno. Considerando che nei canili umbri ne sono ospitati circa tremila il conto è presto fatto. Gli enti pubblici spendono 3 milioni di euro l’anno per questo servizio. Denari che potrebbero essere utilizzati, ad esempio per garantire alle fasce meno abbienti la medicina veterinaria gratuita”.
Per la Mancini bisognerebbe puntare su severe multe a chi non microchippa (la metà dei cani catturati è privo di microchip) o abbandona i cani e buone adozioni. Fermo restando che per legge il servizio veterinario della Asl deve intervenire al recupero dei cani randagi, gli operatori del servizio raccomandano chiunque si imbattesse in un animale senza padrone di chiamare al numero telefonico 075/81391 attivo 24 ore su 24. E' inoltre pronto un progetto di ristrutturazione del canile di Collestrada, che attualmente ospita 95 cani, ubicato a pochi metri dalla struttura della Asl, che andrà a migliorare ulteriormente la situazione logistica del canile sanitario facendone a tutti gli effetti una struttura all’avanguardia in Italia non solo dal punto di vista delle prestazioni medico-sanitarie.