Un incontro avvenuto in questi giorni a Roma, in occasione del decimo anniversario del Comitato Bioetico che riunisce veterinari ma anche allevatori, filosofi, giuristi e psicologi, ha fatto emergere nuovamente il tema dell'eccesso di superficialità con cui vengono scelti i parametri di selezione di alcune razze, ossia fattori prettamente estetici che rendono molte nuove razze molto più simili ad animali di pezza che ai loro antenati lupi. Il vero problema è che queste razze create per esempio per essere portati a spasso nelle borsette delle signore e spesso selezionate per via di caratteristiche fisiche più appetibili sul mercato, sviluppano delle patologie legate al modellamento della loro struttura in base ad assurdi parametri di "bellezza". “Una società che si vanta di essere attenta agli animali – ha commentato il leader del Comitato Bioetico e veterinario comportamentalista Pasqualino Santori invece trascura i loro bisogni più elementari. Non si accorge del loro malessere”.