250 i cani iscritti al raduno, di cui almeno 60 hanno preso parte alla prova di lavoro (caccia) a Lajatico tra il 12 e il 14 settembre scorsi. 15 i paesi da tutto il mondo, non solo europei rappresentati. Questi i numeri che attestano il successo del raduno mondiale del Bracco italiano, organizzato dalla SAPI, con la collaborazione attiva dell'Enci tra San Giminiano e la riserva di Lajatico, gestita dall'Ente italiano della cinofilia.
L'iniziativa, volta a rilanciare una razza considerata di nicchia e a tutelarne gli standard nel mondo, ha voluto ribadire anche l'origine senese della razza (se ne vedono alcuni esemplari nei dipinti medievali) e annunciato la nascita dell'AIBI (Associazione Internazionale Bracco Italiano) che sarà preposta ad associare tutti club del bracco italiano sparsi per il mondo e a controllare gli standard di razza.
Voluto fortemente dal presidente dell'Enci Balducci, il raduno ha avuto una grande eco anche sulla stampa locale. Presenti anche le telecamere del Tv Canale 3 Toscana, che ha realizzato un interessante servizio. Potete vederlo accedendo a questo link.