Ciò che i quotidiani non hanno detto, sul processo Green Hill (che forse arriverà a sentenza il prossimo 23 gennaio), è che, rispetto alle accuse iniziali, l'impianto accusatorio ancora in piedi è notevolmente ridimensionato. Lo dice l'associazione Pro-Test Italia, sottolineando che ciò che la stampa ha riportato in questi giorni, tratto pari pari dai comunicati Lav, è in parte frutto di pura fantasia.
Delle tante aberrazioni imputate all'azienda (corde vocali tagliate, animali ammalati, esperimenti, animali utilizzati per testare cosmetici), nessuna è oggetto del processo. “Gli imputati – spiega Pro-Test - sono accusati del reato previsto dall’art. 544 ter del codice penale (maltrattamento), perché avrebbero sottoposto 2639 cani a “comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche” e del reato previsto dall’art. 544 bis (uccisione di animali) con la motivazione di soppressione ingiustificata di 54 esemplari”. In realtà il PM e le parti civili (associazioni animaliste), secondo i sostentori della ricerca scientifica, si sono appigliati a cose marginali come temperatura non adatta, troppo rumore, luce insufficiente, spazi troppo piccoli, comportamenti stereotipati indice di presunti maltrattamenti, eccessivo sfruttamento delle fattrici. Tutte accuse per altro smontate dalla difesa. Si aggiunga che “gli accertamenti durante il sequestro dei beagle nella struttura, sui quali l’accusa si appoggia, sono stati molto approssimativi” e si ha un quadro piuttosto fosco della situazione.
Infondata sarebbe anche l'accusa sulle soppressioni immotivate. Il Consulente del PM, il Dott. Enrico Moriconi, contesta 54 delle 66 soppressioni effettuate in tre anni, senza però aver preso visione delle schede dettagliate di trattamento di ogni singolo caso. La difesa e i suoi consulenti spiegheranno, dati scientifici alla mano, perché le poche soppressioni effettuate erano tutte necessarie, ma ovviamente qui si entra nell’opinabile e sarà il giudice a decidere.“Ci chiediamo infine che garanzia di imparzialità possa dare un ausiliario di polizia giudiziaria scelto per l’ispezione a Green Hill come il veterinario Dott. Enrico Chisari che, dai dati reperibili in rete, risulta essere stato presente a manifestazioni di protesta proprio contro Green Hill”. |