La spesa per la prevenzione del randagismo in Campania ha raggiunto cifre da capogiro. Lo dimostra uno studio condotto dal Prof. Gaetano Oliva docente presso il dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università “Federico II” di Napoli. Nel quinquennio compreso tra il 2007 e il 2011 – mette in evidenza lo studio -, la Regione ha trasferito alle sette Asl di competenza sul territorio ben 66 milioni e 740mila euro per il mantenimento dei cani randagi, una cifra destinata a sfiorare i cento milioni se si sommano anche le spese sostenute negli ultimi tre anni.
Nel quinquennio di riferimento l’Asl Napoli 3 Sud ha speso in media 12,61 euro per ogni abitante per i cani randagi (14 milioni e 682.742 euro). Segue Caserta con 13 milioni e 855.781 euro e Salerno con 12.656.092 euro e una media pro capite di 11,58 euro. L’Asl più virtuosa ma non solo in Campania, in tutto il Centro-Sud, è la Napoli 1 Centro dove il mantenimento dei cani è costato 3.829.359 euro. I cani rinchiusi nei canili a Napoli sono 590, a fronte dei circa ventimila nel resto della regione.
Lo studio è stato presentato durante la tavola rotonda “L’esperienza della Regione Campania in materia di gestione di popolazioni animali domestiche, sinantrope e selvatiche con il modello della coessenzialità tra Enti” che si è svolta in questi giorni a Napoli, sotto l’egida organizzativa della Regione Campania.
15 mila euro a cane: "Mantenere un cane in un canile costa oggi per l’intero arco della sua vita non meno di 15 mila euro - spiega Vincenzo Caputo, direttore del Centro di Riferimento Regionale di Igiene Urbana Veterinaria (Criuv) , istituito dalla giunta regionale nel 2009 - è opportuno allora proporre un modello di “canile dinamico” che tuteli il benessere animale garantendo il maggior risparmio economico per la collettività".
"È in via di completamento - riprende Caputo - un progetto regionale di sterilizzazione dei cani ricoverati nei canili. Ma non solo, è importante prevedere premialità per i veterinari che iscrivono il maggior numero di cani all’anagrafe canina lavorando d’intesa con i sindaci. Il randagismo si può mettere sotto controllo". (Corriere del Mezzogiorno)