Secondo il
Rapporto Zoomafia 2008 i
combattimenti tra cani in Italia sono in
diminuzione. Il rapporto spiega il ridimensionamento avvenuto negli ultimi anni come un
effetto dell'attenzione dei mezzi di comunicazione e del lavoro della magistratura, anche se, viene sottolineato "non ha perso la pericolosità che
resta preoccupante". "Se da un lato sono diminuite le manifestazioni più plateali - si legge nel testo - dall'altro assistiamo alla
raffinazione delle condotte a delinquere connesse al fenomeno che sicuramente è meno vistoso del passato, ma non è affatto esaurito. A nostro avviso i motivi che hanno generato il ridimensionamento del fenomeno sono molteplici. Il primo va individuato
nell'effetto deterrente della nuova normativa. Grazie alla funzione intimidativa svolta dalle sanzioni penali stabilite dalla Legge 189/04, la minaccia di una sanzione delittuosa ha una
maggiore efficacia persuasiva e distoglie più facilmente i malintenzionati dal commettere tale reato".
Il rapporto identifica le province di
Napoli, Palermo, Caserta, Bari, Foggia, Ragusa come zone privilegiate per l'osservazione del fenomeno criminale che coinvolge anche alcuni
gruppi di nomadi che si sono specializzati nella
gestione dei combattimenti e delle attività connesse, come furti di animali e allevamento di cani, vi sono infatti casi segnalati un po' tutte le regioni, "in particolare quelle della fascia adriatica, riteniamo pericolosa e forviante una generica e sommaria criminalizzazione che relega a determinati gruppi etnici la gestioni di tali attività. Le indagini svolte nel corso degli anni hanno fatto emergere una
realtà molto composita nella quali confluiscono molteplici interessi e diverse tipologie di persone".