"Le catture di ibridi messe in atto nel contesto del progetto Ibriwolf, finanziato con fondi europei e appena conclusosi in provincia di Grosseto, hanno portato in tre anni ad appena 14 animali catturati, la maggior parte dei quali cuccioli in tana, con un dispendio di risorse non congruo con il risultato che porta un limitato vantaggio anche alle categorie che si ritengono danneggiate dalla presenza di questi animali". Questa la denuncia della Lav che, come membro del Tavolo tecnico regionale sulle predazioni, si è fin dall’inizio opposta a questa modalità proponendo di concentrarsi maggiormente sulla prevenzione del randagismo e del vagantismo canino nelle aree rurali tramite la sterilizzazione, il microchip e l’educazione alla gestione responsabile.
“Positive invece le iniziative della Regione in materia di sterilizzazioni e prevenzione con un progetto che consentirà di sterilizzare gratuitamente i cani alle aziende zootecniche nelle aree più a rischio di ibridazione con il lupo – prosegue la Lav -. Purtroppo il finanziamento relativo è ancora limitato (intorno agli 80mila euro in tre anni per le tre province di Grosseto, Arezzo e Siena) e potrà portare a sterilizzare un numero limitato di animali. Si parla di alcune decine di cani all’anno per tre anni rispetto alle 1300 aziende zootecniche della sola provincia di Grosseto. Altro problema da considerare è la collaborazione delle stesse aziende zootecniche che non appare piena nei confronti di iniziative di questo genere”.