Cinofilia di alto livello per la Federcaccia Lazio sabato scorso, 25 aprile, in quel di Acquapendente, provincia di Viterbo. I meravigliosi terreni dell’azienda agrituristico-venatoria “Il Tesoro”, gestiti in maniera tradizionale dai cordialissimi padroni di casa - la signora Rita Favero e dal marito Massimo Conca - hanno ospitato la finale regionale Sant’Uberto a squadre. Ben otto le formazioni in lizza, che si sono date battaglia lungo pendii teoricamente favorevoli alla starna, ma sui quali sono stati i fagiani i veri protagonisti della giornata. Le vaste distese coltivate per lo più ad orzo, infatti, si sono rivelate habitat ideale per un selvatico particolarmente scaltro, che ha saputo mettere a dura prova cani e conduttori, rendendo la prova estremamente selettiva. Tre i campi di gara predisposti dall’organizzazione, ciascuno dei quali è stato affidato a due giudici federali: Mario Matano e Angelo Chiacchiarelli nel campo A, Leo Nevio e Mario D’Errico nel campo B, Giancarlo La Bella e Duilio Petrongari nel campo C. Il tutto sotto lo sguardo attento del coordinatore regionale Lello Buco – coadiuvato dalla moglie e factotum Anna Violo – e alla presenza del presidente regionale Aldo Pompetti e del delegato Giulio Cuboni che, in qualità di presidente provinciale di Federcaccia Viterbo, ha svolto anche il ruolo di padrone di casa.
Al termine della mattinata, ad aggiudicarsi la finale è stata la squadra Roma 1 (Alberto Dandolo, Roberto Pirelli e Luciano Susi), seguita da Latina 1 con 148 (Sandro De Santis, Umberto Pasquini, Lello Buco) e da Frosinone 1, che ha fatto suo il terzo gradino del podio con 142 punti (Luca Savo, Sebastiano Crescenzi e Umberto Fontana).
Il presidente di Federcaccia Lazio Aldo Pompetti, nel ringraziare tutti i partecipanti per la loro sportività, ha voluto complimentarsi con l’organizzazione, al pari di quanto espresso dal delegato Giulio Cuboni.
(Ufficio Stampa Federcaccia Umbra)
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