I quotidiani fiorentini riportano la notizia di un blitz animalista, compiuto dal candidato a vicegovernatore in Toscana con Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, al comitato elettorale del governatore Enrico Rossi. Donizzelli si è presentato con tre cani al seguito protestando per l'atto, inserito nella legge Finanziara durante l'ultima seduta del consiglio regionale, che, secondo l'attivista vanificherebbe la lotta al randagismo eliminando le sanzioni per chi non identifica il proprio cane attraverso tatuaggio o microchip.
Secondo Donzelli, che attualmente è consigliere regionale, "fino allo scorso marzo un padrone che veniva sorpreso in Toscana senza aver fatto tatuare il proprio cane pagava subito una multa da 200 euro, in aggiunta rispetto alle sanzioni previste dalle normative nazionali. Oggi chi viene 'pizzicato' ha invece dieci giorni di tempo per mettersi in regola, senza pagare nulla". "In altre parole - conclude - nessuno ha più alcun incentivo a tatuare il proprio cane: se non ti beccano, non rischi nulla e puoi disfarti del tuo cane abbandonandolo in strada; se invece ti beccano, puoi metterti in regola senza alcuna conseguenza".
Commentano il gesto dal Pd: “con la sua bravata odierna ha compiuto un reato penale, perché, come stabilito dalla giurisprudenza, le sedi di partito e di comitato elettorale sono equiparate a privata dimora". dice Isa Garosi, responsabile della campagna elettorale e del comitato "Toscana Ci siamo - per Enrico Rossi Presidente". "Abbiamo dato mandato ai nostri legali per assumere le iniziative del caso. Uno che si comporta così non merita altra risposta. Se ne deve essere accorta anche quella parte del centrodestra che voleva candidarlo presidente e che poi - conclude Garosi - lo ha scaricato".