Riceviamo e pubblichiamo:
SEGUGISMO SU CINGHIALE IN SINGOLAR TENZONE CON L’ORO AL COLLO DI VERARDI E DE GISI
30 finalisti, provenienti da tutta Italia (15 per la categoria A e altrettanti per la categoria B, quella dei non iscritti) si sono affrontati in un avvincente duello di tre giorni per la conquista del secondo titolo italiano messo in palio dalla Fidasc. Il modernissimo spirito competitivo di questa seconda finale nazionale nulla toglie al fascino di una sfida millenaria fra l’irsuto signore delle macchie e un uomo con il suo prezioso aiutante a quattro zampe. Certo, quella che è andata in scena sui terreni magici della Val Tiberina (comuni di Anghiari e Pieve Santo Stefano) e della Val di Chiana (comune di Civitella in Val di Chiana) è stata solo la sublimazione sportiva di una sfida venatoria all’ultimo sangue, ma la metamorfosi, anche se profondissima, non è riuscita a scalfire la carica di pathos che è la caratteristica principale della cinofilia venatoria della Fidasc. Una serie di competizioni, suddivise in innumerevoli specialità, nelle quali manca solamente l’atto finale della predazione ma che conservano la suggestione millenaria dell’eterno confronto-scontro fra l’uomo e la natura.
Dopo gli entusiasmanti successi riscossi dal Campionato per Conduttori di cani da seguita in muta che quest’anno ha celebrato la sua 15^ edizione, la Fidasc ha varato da un paio d’anni un nuovo Campionato Italiano riservato ai cinofili sportivi che (ecco la singolarità della tenzone) conducono un solo cane alla ricerca, allo scovo e alla seguita del cinghiale. La scelta di regolamentare questa nuova specialità è stata fatta proprio per dare una risposta concreta alle innumerevoli istanze provenienti dall’ambiente venatorio nel quale l’uso di mute omogenee è reso sempre più impegnativo ed economicamente problematico.
Anche quest’anno la finale nazionale – cresciuta enormemente sia in termini di gradimento che a livello di partecipazione attiva – si è svolta sui terreni davvero impareggiabili offerti dalla Provincia di Arezzo e ha visto convergere 30 equipaggi finalisti designati da una lunga serie di eliminatorie effettuate in tre raggruppamenti regionali (Nord, Centro e Sud) e nella Regione Sardegna con un totale di 112 concorrenti per la Cat. A e 87 per la B.
L’organizzazione della articolata competizione, alla quale è voluto intervenire il presidente Felice Buglione, sempre più entusiasta di questa specialità nonostante la sua orgogliosa militanza fra le fila dei beccacciai, è stata affidata alla Società Giotto presieduta dall’ottimo Giovanni Giusti (momentaneamente in fase di “tagliando” sanitario) e coordinata dal Delegato federale Luigi Falco. A comporre il pool arbitrale c’erano Alberto Galdi e Silvia Mafucci per la Cat. A e Raffaello Braccianti con Roberto Pro per la Cat. B. Al loro fianco è sceso in campo il consueto e nutrito staff di impareggiabili collaboratori che, soprattutto nei terreni liberi dove si sono cimentati i concorrenti della Categoria A, hanno reso possibile il completamento delle complesse operazioni di accompagnamento e recupero. Fra gli altri è doveroso ricordare Mauro Bergamaschi, fresco Campione Italiano delle Mute di Cat. B, che venerdì 15 si è fatto carico di organizzare i primi cinque turni sui terreni liberi dell’Azienda la “Barbolana” del Dr. Giancarlo Lippi.
La seconda giornata di gara della cat.A si è svolta, invece sugli impegnativi terreni di Collacchioni mentre il terzo lotto di 5 finalisti si è confrontato sui terreni liberi dell’Azienda Capocontro del Dr. Beppe Migliorini.
La sfida fra i quindici finalisti della categoria B si è svolta sempre all’interno del grande recinto di Capocontro; un recinto sui generis dove niente è scontato o facile perché una fauna molto variegata (lepri, caprioli, martore) fa compagnia ad un gruppetto di 5 cinghiali capeggiati dal temibile Tyson, un massiccio solengo con un carattere davvero pessimo.
Alla cronaca tecnico-sportiva della gara, spetta il compito di evidenziare doverosamente il dominio assoluto e incontrastato del Segugio maremmano in questa specialità e, al tempo stesso, di mettere in risalto l’abbondanza di selvatici – con una significativa e impegnativa presenza di scrofate – che ha messo la quasi totalità di concorrenti nelle condizioni di incontrare. Dalla sfida svoltasi alla Barbolana è scaturito il bronzo della cat. A andato al collo di Alessio Pianigiani (2 turno di venerdì 15) con un segugio maremmano di nome Stellino (MB – 156 punti). Entrambi dai terreni di Collacchioni, invece, sono usciti il vincitore dell’argento Giovanni Gennari con Toppino (Seg. Mar.) che ha incassato un MB e 158 punti e soprattutto il Campione Italiano Nico De Gisi che nonostante il 5° turno e un violentissimo scroscio di pioggia ha messo in condizione la sua segugia maremmana Isotta di conquistare 163 punti e l’Ecc.
Nel recinto di Capocontro, infine, si è registrato un insolito ma inevitabile ex aequo fra il laziale Davide Verardi con un segugio maremmano di nome Berto (ECC – 164 punti) che ha affrontato l’ultimo turno della terza giornata con una temperatura di poco inferiore ai 30 gradi e fortissime raffiche di vento e il toscano Salvatore Scanu anche lui con una segugia maremmana di nome Margot (ECC – 164 punti) che ha sciolto in quarto turno nella giornata di sabato. La differenza di metallo l’ha quindi fatta, a norma di regolamento, solo la più giovane età di Verardi nei confronti di Scanu. Il terzo gradino del podio è andato a Giuseppe Tisbo con l’ennesimo Maremmano Rampino (ECC – 162 punti). Ai due Campioni Italiani, oltre le medaglie federali e i premi messi in palio dagli sponsor: giubbini antizanne, collari satellitari e sacchi di ottimo mangime, è andato anche un bellissimo quadro dipinto su legno nel quale, dietro il cinghiale in corsa verrà ritratto anche il cane con il quale è stata vinta la gara.
La perfetta riuscita della manifestazione è stata confermata dalla cerimonia di premiazione nel corso della quale il presidente Buglione, dopo aver ringraziato gli ospiti proprietari dei terreni, i concorrenti, gli accompagnatori e soprattutto il Main Sponsor Browning-Winchester e gli altri sponsor della manifestazione, Canicom e Mister Mix ha ricordato che: “La forza della Federazione, ma anche del Coni e dello Sport in generale sta tutta nella correttezza e nella completezza dei regolamenti, nell’organizzazione meticolosa degli eventi ma soprattutto nella classe arbitrale. Senza i giudici, che poi sono dei veri e propri atleti ai quali vengono richieste eccezionali doti psico-fisiche, non può esserci vero e autorevole sport”.
La vera conclusione si è però registrata con un gustosissimo pranzo imbandito dall’Azienda di Capocontro e curato personalmente dalla famiglia Migliorini con la sua inarrivabile ospitalità.
Queste le classifiche finali
Categoria A
Campione Italiano 2015 Nico De Gisi con Isotta (Seg. Mar.) Ecc. – 163 punti
2° Giovanni Gennari con Toppino (Seg. Mar.) MB – 158 punti
3° Alessio Pianigiani con Stellino (Seg. Mar.) MB – 156 punti
Categoria B
Campione Italiano 2015 Davide Verardi con Berto (Seg. Mar.) Ecc. – 164 punti
1° Ex aequo 2° Salvatore Scanu con Margot (Seg. Mar.) Ecc. – 164 punti
3° Giuseppe Tisbo con Rampino (Seg. Mar.) Ecc – 162 punti.