Alcune
associazioni animaliste nazionali hanno criticato aspramente i
tagli decisi dal governo nella Finanziaria 2009
dei fondi triennali destinati alla lotta al randagismo che ammonterebbero ad un totale di
5 milioni di euro. Le Associazioni, Lav-Lega anti vivisezione, Enpa-Ente nazionale protezione animali e Lega nazionale per la difesa del cane, attraverso una lettera inviata al sottosegretario alla Salute Francesca Martini chiedono di “
ripristinare almeno
le dotazioni previste dalla legge finanziaria 2008". Questi tagli, secondo le associazioni, giungono in un momento in cui la
situazione randagismo è particolarmente preoccupante “in mancanza di adeguati investimenti da utilizzare sia per la prevenzione che per la ristrutturazione dei canili – mettono in guardia gli animalisti - il randagismo rischia davvero di sfuggire ad ogni controllo”.
A sommesso parere di Big Hunter, è il
meccanismo che va rivisto alla radice, e soprattutto la filosofia animalista che sovrintende al sistema (catture, canili,
umanizzazione esasperata degli animali). Se ritornassimo al vecchio e consolidato concetto a cui si è sempre fatto riferimento, cacciatori e non cacciatori, che
gli uomini sono uomini, e gli animali sono animali (tenendo conto ovviamente di non scadere nei più che ovvi casi di maltrattamento, inaccettabili da chiunque), probabilmente otterremmo
migliori risultati e spenderemmo meno. A vantaggio di tutti. A meno che non ci siano, da quella parte,
interessi ormai definiti che si vogliono mantenere, alla barba del cittadino, che come pantalone, paga e dovrà ancora pagare.