Negli ultimi 15 anni il Comune di Roma ha prorogato l'affidamento del servizio di gestione dei cani randagi ai soliti soggetti, senza organizzare gare e senza verificare l'effettiva validità delle gestioni. Lo ha recentemente stabilito un'istruttoria dell'Anac, l’Autorità nazionale anti-corruzione presieduta da Raffaele Cantone, dopo un esposto della senatrice Loredana De Petris e del consigliere regionale Fabrizio Santori. Dall'istruttoria emerge in particolare che, relativamente alle strutture gestite da Avcpp (associazione volontari canili di Porta Portese) nel 2014 sono stati spesi quasi 13 euro a cane al giorno a fronte della cifra di massimo 4,50 euro stabilita dal Ministero della Salute.
Una cifra enorme, fa notare Guido Minciotti sul blog 24zampe, che non ha alcun riscontro nemmeno nell’ultima procedura di gara, non andata a buon fine, del luglio 2015, dove si parlava di 4,30 euro massimo. Nell'istruttoria si parla di discrepanza incomprensibile e contraria ai principi di economicità. Facendo due conti, lo spreco di risorse pubbliche appare qualcosa di scandaloso: alla Avcpp sono stati elargiti 3,8 milioni di euro nel 2013, 4 milioni nel 2014 e 3,7 nel 2015; mentre all’altra associazione a cui è stato dato in gestione il servizio, Impronta Onlus, sono andati 267mila euro nel 2013, 316mila l’anno successivo e 252 mila lo scorso anno. Complessivamente, alle due associazioni sono andati un totale di 12,3 di milioni nel triennio.
Sul tema interviene anche Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, che, da possibile prossima candidata alla guida del Comune, promette un cambio di passo. “È indecente che per la gestione dei canili comunali siano stati buttati per anni dalla finestra milioni e milioni di euro, senza avere in cambio servizi e trasparenza – dichiara in un post su facebook-. In questo settore serve cambiare tutto: voglio bandi pubblici per ridurre i costi e voglio lanciare una grande campagna di adozioni insieme a chi fa davvero volontariato per svuotare i canili e dare una nuova casa a quegli animali che ora non ce l’hanno”.