Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Enrico Costa, ha impugnato la disposizione approvata ad aprile dalla Regione Abruzzo che consente l'addestramento dei cani e le altre attività cinofile e cinotecniche anche nelle aree protette.
La disposizione, contenuta nella legge n.11 del 13 aprile “Modifiche alle leggi regionali 25/2011, 5/2015, 38/1996 e 9/2011", secondo il Governo contrasta con le norme nazionali, europee e internazionali in materia di protezione della fauna e viola, quindi, l’art. 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione, che attribuisce alla competenza legislativa esclusiva dello Stato la materia «tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali», e l’articolo 117, primo comma, della Costituzione, che impone al legislatore, anche regionale, il rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.