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La sicurezza del cane da caccia: gli estratti del convegno di Arezzo


mercoledì 15 giugno 2016
    

Nell’importante kermesse aretina interamente dedicata al mondo del cinghiale e dei suoi “cugini” ungulati, la Fidasc ha svolto un ruolo di assoluto prestigio riuscendo a centrare in pieno uno dei temi fondamentali che devono caratterizzare il moderno rapporto fra l’uomo fruitore della fauna selvatica e tutti gli animali. Tanto quelli che sono oggetto di prelievo venatorio o di pratica sportiva, quanto i cani di cui l’uomo, cacciatore o cinofilo che sia, si serve come ausiliari o come veri e propri “attrezzi sportivi” dotati di anima, sensibilità, calore e dedizione.

Nell’ambito della due giorni organizzata all’interno dei vasti e funzionali spazi espositivi di Arezzo Congressi, la Fidasc ha infatti organizzato non solo una memorabile “rassegna” cinofila dedicata ai segugi da cinghiale, commentata con impareggiabile maestria dall’esperto Giudice internazionale Avv Paolo Dondina, ma anche un riuscitissimo convegno proprio sull’argomento principe della sicurezza del cane da caccia e da gara.

La singolare rassegna canina, che ha avuto come ideatore e motore il vice presidente vicario della Fidasc Domenico Coradeschi e come instancabile braccio operativo personaggi importanti della cinofilia aretina come Giovanni Giusti e Silvia Mafucci, si è svolta nel pomeriggio delle due giornate ed è stata accolta con straordinario calore oltre che con molta attenzione da un pubblico foltissimo. Alla parata del secondo giorno era presente anche il presidente Felice Buglione che dopo aver sottolineato il grande amore che i cinofili sportivi nutrono per i loro ausiliari e la particolare attenzione con la quale li allevano, li addestrano, e li utilizzano, ha ringraziato i conduttori, i proprietari e gli allevatori, complimentandosi con ciascuno per la bellezza delle circa trenta coppie che rappresentavano la quasi totalità delle razze da seguita europee.

L’incontro dal titolo “Un problema da risolvere: la sicurezza del cane da caccia e da gara” è stato introdotto dal presidente della Fidasc Felice Buglione che ha ricordato come “L’autorevolezza nazionale e internazionale dell’intera cinofilia federale, non solo quella di quella venatoria, deriva anche dal grande amore che anima i cinofili sportivi: spesso ragazzi e ragazze che non sono cacciatori ma che utilizzano i loro amici per fare della sana e vera attività sportiva”.

Il relatore dell’incontro è stato il giornalista Bruno Modugno, che è anche presidente onorario della Fidasc, il quale ha illustrato con la ben nota competenza e passione i vari rischi che comporta la caccia – o il segugismo sportivo sul cinghiale – e le misure migliori che ogni conduttore deve adottare per garantire la massima sicurezza ai suoi ausiliari. Nel corso della sua relazione Bruno Modugno si è servito di alcuni filmati realizzati dalla Browning e anche del video realizzato da Sky in occasione di un precedente convegno svoltosi a Civitella in Val di Chiana, nell’azienda del Dr Giuseppe Migliorini, anche lui presente al tavolo dei relatori.

È stata poi la volta di Agostino Fani, esperto conduttore di cani da sangue, che ha illustrato l’importanza della moderna tecnologia satellitare applicata alla ricerca dei cani dotati di appositi collari. Il seguitissimo incontro è stato infine concluso dal vice presidente Vicario Domenico Coradeschi il quale ha ricordato l’ottimo livello qualitativo della cinofilia Fidasc che “Anche nel segugismo su cinghiale, ambisce a consolidare il ruolo guida che si è conquistata negli anni e, dopo aver sperimentato una prima riuscitissima competizione internazionale su cinghiale, è ora nuovamente impegnata su questo fronte, sia nel segugismo che nei cani da traccia”. (Fidasc)

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