Sono purtroppo molti gli episodi di
cani avvelenati da bocconi disseminati in aiuole, boschi e addirittura nelle apposite zone di addestramento per cani da caccia. L'ultimo fatto risale a
pochi giorni fa: un pensionato 69enne è stato arrestato per aver cosparso di esche avvelenate le
aiuole del centro storico di Chiavari. Molto spesso alla base di questi bocconi c'è del del
topicida, che provoca la morte del cane dopo
enormi sofferenze. Nel caso di avvelenamento o di sospetto tale, è necessario agire celermente, come viene consigliato direttamente sul sito del Ministero della Salute "Qualora si verifichi un evento potenzialmente pericoloso – si legge - come ingestione di veleni o sostanze tossiche (topicidi, pesticidi, fitofarmaci, lumachicidi o sostanze non note) oppure sovradosaggio o scambio accidentale di farmaci, ingestione di piante, funghi da parte di animali domestici è necessario
valutare subito il rischio di intossicazione, contattare un medico veterinario o recarsi presso il più vicino pronto soccorso veterinario". Un segnale positivo che dimostra quanti passi in avanti si siano fatti grazie
all'ordinanza ministeriale dello scorso 24 dicembre voluta dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini che introduce, da quest'anno,
responsabilità precise per i veterinari (obbligati ad avvisare l'Asl competente in caso di sospetto caso di avvelenamento),
per le Asl che devono effettuare le analisi sui campioni e le autopsie sulle carcasse degli animali e
per i sindaci che devono necessariamente aprire un'indagine sul territorio su cui sono state rinvenute le esche avvelenate. In ogni prefettura inoltre viene attivato in
tavolo di coordinamento per il monitoraggio del fenomeno.