Uno studio sulla cultura Jōmon, antica popolazione di cacciatori abitanti delle tre principali isole dell'attuale Giappone, Honshu, Shikoku e Kyushu, dai 16.000 ai 2400 anni fa, ha dimostrato che anche qui il cane aveva un'importanza strategica nella caccia. Secondo la rivista Science Mag, lo studio condotto da Angela Perri, della Durham University nel Regno Unito, sulla letteratura scientifica giapponese, avrebbe fatto emergere che questo popolo della preistoria usava i propri cani per rintracciare e seguire i piccoli animali da preda ma anche che, proprio come i cacciatori di oggi, si prendevano cura di loro a tal punto da dare loro una degna sepoltura al momento del decesso.
Già a partire da circa 9000 anni fa, infatti i Jōmon seppellivano i amici cani sotto enormi cumuli di conchiglie, collocandoli in sepolture singole, come in genere usavano fare anche con i loro morti. Inoltre, venivano deposti in particolari posture. "Rannicchiati come se dormissero", osserva Perri. Alcuni sono stati ritrovati con tracce di lesioni alle ossa delle gambe poi guarite, cosa che suggerisce che gli umani si prendevano cura di loro. Nelle sepolture sono stati ritrovati anche oggetti, come braccialetti di conchiglie e corna di cervo. Questo perché i Jomon, conclude Perri, "trattavano i loro cani nello stesso modo in cui trattavano i cacciatori umani". (Ansa)