“In poco più di due anni la Regione ha investito milioni di euro per catturarne 10”. “Come se non bastasse l'esercito di ungulati che ogni giorno distrugge i nostri campi, gli allevatori toscani sono costretti a fare i conti con un numero sempre più elevato di lupi e ibridi (lupo-cane) che prendono d'assalto gli allevamenti mettendo le nostre aziende in ginocchio. La situazione sta diventando paradossale, le imprese chiudono perché si trovano alla mercé delle scorribande di animali selvatici.” E' quanto dichiarato da Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana all'indomani di una nuova riunione preliminare in Regione Toscana, per presentare al Ministero le istanze degli agricoltori in merito al problemi dei lupi.
“Il Lupo rientra fra le specie protette – spiega Miari Fulcis – così come da regolamento dell'Unione Europea, ma è evidente che qui serve una soluzione. Ad oggi tutti i nostri allevatori che hanno subito un danno sono stati risarciti soltanto parzialmente e già sappiamo che i fondi regionali previsti per i risarcimenti non saranno sufficienti a coprire tutto il 2016. Il sistema evidentemente non è sostenibile se pensiamo soltanto che negli ultimi 30 mesi, con una spesa che si aggira intorno al milione di euro, sono stati catturati, per la loro identificazione, soltanto 10 esemplari di “ibrido” in tutta la Toscana.
Non possiamo permetterci - conclude Miari Fulcis - nelle condizioni in cui versa l'intera economia, di spendere le risorse in maniera così poco efficace e così vicina allo spreco. La Regione deve cominciare a farsi ascoltare nelle stanze del Ministero per chiedere a gran voce una revisione del Piano d’azione nazionale sulla conservazione del Lupo e prevedere così il contenimento mirato dell’ibridazione di una specie dannosa sia per il nostro lavoro, per l’ambiente e per il Lupo stesso”.