Che vengano scelti per le loro doti venatorie, da esercitare sia sul campo di caccia che nelle prove di lavoro, o per la loro bellezza e docilità, i cani appartenenti a razze da caccia, si confermano ai primi posti tra le preferenze degli italiani, attestandosi nel 2016 sui valori dell'annata precedente.
A cominciare dal Gruppo 7 (razze da ferma). Il censimento dei nuovi cani iscritti arriva alla cifra di 25.669 nel 2016 (poco meno rispetto al 2015 ma in incremento rispetto alle precedenti annate - anche se in flessione di quasi settemila soggetti rispetto a dieci anni fa), 14.307 sono i nuovi soggetti del Gruppo 6 (segugi e cani da pista di sangue), anche qui stessa leggera inflessione rispetto al 2015, 22.045 i cani da riporto, da ricerca e da acqua (gruppo 8) contro i 22.182 del 2015 ma in crescita rispetto agli anni precedenti. Calano solo i bassotti (2.836), erano 3.006 nel 2015 e in parte i terrier, attestandosi a 14.095 contro i 14.464 del 2015.
Tra le razze non da caccia, troviamo stabili i cani da pastore 25.202 contro i 25.009, calano i molossoidi a 25.540 anzichè i 27.265 dell'anno prima. Crescono invece i cani tipo spitz e di tipo primitivo (ad esempio il volpino italiano): erano 6.057 nel 2015, sono saliti a 6.514 nel 2016. Crescono i cani da compagnia 16.490 contro i 16.174 del 2015. La crescita di queste razze è raddoppiata nell'arco degli ultimi dieci anni.
Di seguito il grafico che mostra l'evoluzione delle nuove iscrizioni nel Gruppo 7 dal 2007 al 2016