Farà certamente discutere la recente sentenza della Cassazione con la quale è stato sancito un principio già molto dibattuto: chi nutre i randagi ne diventa automaticamente responsabile. La sentenza in questione ha condannato un uomo, che era solito portare da mangiare a due cani randagi a Termini Imerese (PA) nelle vicinanze della sua abitazione, per un'aggressione ad un passante. I cani erano liberi di vagare per il paese e l'uomo portandogli del cibo pensava solo di fare un'opera pia nei confronti degli animali. Invece inconsapevolmente ne è divenuto il proprietario, responsabile civilmente e penalmente di ogni loro azione.
Davanti al giudice di pace l'uomo ha dichiarato che i cani non erano i suoi, indicando il Comune come unico responsabile. Ma è stato poi condannato a pagare per i danni subiti dal passante. Affatto convinto della decisione, ha presentato ricorso in appello, che ha perso. "La posizione di garanzia assunta dal detentore di un cane – segnala la Cassazione - impone l’obbligo di controllare e di custodire l’animale adottando ogni cautela per evitare e prevenire le possibili aggressioni a terzi anche all’interno dell’abitazione". Secondo la Cassazione anche dando una ciotola di croccantini a dei randagi se ne diventa padroni: "I due cani frequentavano il cortile delimitato della abitazione, trovandovi ivi ricovero e cibo, e rispetto ai quali il ricorrente si era volontariamente assunto la custodia". (Il giornale)