Dopo la
morte sospetta per avvelenamento da melamina di due cani nel Veneto, accertata grazie ai controlli effettuati
dall'istituto zooprofilattico sui campioni di cibo, sono partite le indagini che hanno permesso di
risalire all'azienda responsabile e di procedere al sequestro della farina contenente la sostanza chimica tossica aggiunta in alcuni casi negli alimenti per aumentarne il valore proteico. Il ministero della Salute ha in questi giorni
reso pubblico il nome dell’azienda al fine di tutelare gli animali delle famiglie italiane e scongiurare che si verifichino altri decessi. Si tratta della
Diusapet di Marzano, in provincia di Pavia, che realizza prodotti in proprio ma anche farine per conto terzi. Gaetana Ferri, direttore della Sanità pubblica veterinaria ha rassicurato sulla situazione "I servizi hanno compiuto campionamenti ufficiali e i mangimi trovati positivi sono stati sottoposti a vincolo sanitario". Il ministero ha assicurato che il mangime avvelenato verrà presto ritirato: “Si sta provvedendo al
ritiro dei quantitativi di tali mangimi eventualmente ancora presenti sul circuito commerciale” si legge in una nota ministeriale. Secondo la Ferri, si tratta di farine animali di origine nazionale, tranne una, di provenienza comunitaria, “su cui si centrano i maggiori sospetti, poiché riteniamo i controlli italiani eccellenti”. E' comunque intenzione del ministero procedere ad
un’indagine retrospettiva anche oltre frontiera, per ricostruire i percorsi della farina tossica, nostrana o straniera che sia.