Un uomo, un cane e il cinghiale: con questi personaggi e interpreti si è ripetuta – stavolta in abiti squisitamente sportivi – la competizione che ha contrapposto nei millenni l’uomo e la “bestia nera” che, almeno per il nostro Paese, costituisce una fra le prede più ambite e fonte di inarrivabili emozioni che prima erano esclusivamente venatorie e che ora sono diventate anche agonistiche.
E la cinofilia venatoria federale, assolutamente non cruenta, rappresenta proprio questo anello di congiunzione fra la predazione e la sua sublimazione sportiva.
Molteplici sono le specialità che nel corso degli anni si sono sviluppate e perfezionate, dal punto di vista regolamentare, all’interno del segugismo su cinghiale e l’ultima di queste è appunto la sfida diretta fra l’atleta uomo, il suo ausiliare a quattro zampe e l’irsuto signore dei boschi.
Dai primissimi giorni di gennaio sono iniziate in tutta Italia le fasi eliminatorie dei vari campionati italiani fra i quali c’è appunto quello dei Conduttori di cani da seguita su cinghiale, “in singolo”, una competizione, come avviene per le mute, suddivisa fra categoria “A” (segugi iscritti ai libri genealogici riconosciuti e categoria “B” (cani non iscritti). Al termine delle lunghe fasi di qualificazione, accedono alla finale 30 “Equipaggi”, 15 per ciascuna delle due categorie.
Da regolamento, i concorrenti appartenenti alla categoria A gareggiano rigorosamente in terreni liberi mentre gli altri si contendono il titolo all’interno di recinti.
Il 12, 13 e 14 maggio, secondo una piacevole e consolidata tradizione, il rush finale di questo 4° Campionato si è svolto nel cuore della provincia aretina con il coinvolgimento di una mezza dozzina di Comuni e le rispettive “Squadre di cinghialai”, una delle componenti fondamentali di questo cocktail cinofilo-agonistico.
La tre giorni di questo 4° Campionato Italiano si è svolta per l’organizzazione della Asd Giotto e con uno sponsor appassionato come la BS Planet che, unitamente al nuovo partner commerciale Shothunt, ha messo in palio alcuni prodotti della propria produzione.
Categoria B
Per il giudizio degli Ufficiali di Gara Roberto Pro e Vito Bitetti, i quindici finalisti di questa categoria, hanno gareggiato esclusivamente nel grande recinto “Lecci Alti” dell’Azienda Capocontro del Dr. Piergiuseppe Migliorini che ha ricoperto anche l’incarico di Delegato Fidasc.
A dar manforte all’organizzazione ci hanno pensato gli impareggiabili ed espertissimi membri delle due squadre locali “Civitella Vergnana” e “Settecani-Le Pinete” fra i quali Santino Dini, Franco Marzoli detto “Bastiano” e Paolo Valli detto “Fanello”.
Il primo giorno, a dimostrazione che i recinti non sono sempre paradisi terrestri cosparsi di rose, c’è stato un solo concorrente su cinque in classifica. Questo l’ordine di sciolta: Matteo Cento con Primo (Seg. Mar.); Gilberto Fragai con Nera (Met.); Massimiliano Ceraso con Stella (Met.); Roberto Ferrini con Giuda (Seg. Mar.) B 143 punti e Marco Venarucci con Artù (Briquet Griffon Vendéen)
Sabato, cambio di clima e di risultati per questi turni: Vincenzo Angelini con Asso (Met.); Enrica Bertini con Schiuma (Met.) Ecc. 160; Donatello Casati con Sansone (Seg. Mar.) MB 151; Alberino Pascale con Cacciatore (Seg. Italiano Fulvo pelo raso) Ecc. 170 e Giovanni Bei con Macchia (Met.) Mb 152.
Giornata conclusiva con tre qualifiche: Lucio Mario Saccomanno con Moschino (Seg. Mar.) MB 158; Nico Ottolino con Hermit (Seg. Mar.); Alessandro Dipietrantonio con Ciccio (Seg. Mar.); Salvatore Scanu con Tiscali (Seg. Mar.) MB 154 e Diego Gotelli con Omar (Seg. Mar.).
Quindi, quello che si è delineato dopo l’ultimo suono di corno è stato un podio con una piacevole sorpresa cinegetica, in quanto sul gradino più alto è salito un conduttore che si è avvalso dell’ausilio di un cane strepitoso ma appartenente ad una razza avvezza a primeggiare con le lepri ma non certo con certi scontrosi verri.
Campione Italiano 2017 Alberino Pascale con Cacciatore (S. Italiano p.r.) Ecc. punti 170
Medaglia d’argento Enrica Bertini con Schiuma (Meticcio) Ecc. punti 160
Medaglia di bronzo Lucio Mario Saccomanno con Moschino (Seg. Mar.) MB 158 punti
Categoria A
La gara di questa categoria, con il coordinamento del Delegato federale Ivo Pulcinelli, è stata giudicata da una giuria femminile quanto mai esperta e autorevole formata dal Giudice Enci Maria Assunta Villa e dall’Ufficiale di Gara Fidasc Silvia Mafucci. I turni di venerdì 12 maggio si sono svolti nel territorio del Comune di Anghiari e più precisamente all’interno dell’Azienda “La Barbolana”, del Dr. Giancarlo Lippi, con la regia di Mauro Bergamaschi e il supporto dei membri delle due squadre locali “Libbiano” e “Anghiarese”. Questo l’ordine di sciolta: Paolo Mura con Rambo (Briquet Griffon Vendéen) B. punti 140; Paolo Cucini con Artù, B. 145; Rinaldo Cenci con Naomi Tigratis Ecc. 162; Stefano Boschiazzo con Tigrotta MB 150 e Carmine Ventre con Tamburo, tutti Segugi Maremmani.
Il 13 la carovana si è spostata sui terreni di Collacchioni, nei Comuni di Sansepolcro e Pieve Santo Stefano, dove ha potuto contare sul prezioso supporto tecnico e logistico delle due squadre di “Cignano” e “Squadrone” con personaggi del calibro di Giovanni Giusti, Leo Bellanti, Carlo e Nico Tizzi e Santi Lorenzini. In ordine di sorteggio sono scesi in gara: Marco Arbusti con Pelo (seg. mar); Simone Pampaglini con Lasco (Petit Bleu de Gascogne) Ecc.164; Daniele Gentile con Vasco (Gascon Saintongeois) MB 158; Giuseppe Faiella con Nadir (Briquet Griffon Vendéen) MB 152 e Giuliano Nocentini con Teo (Seg. Mar.)
Domenica 14, infine, nuovo teatro di gara sui terreni liberi di Civitella in Val di Chiana con i seguenti turni: Luca Verdemare con Irma (Briquet Griffon Vendéen) MB 151; Sirio Dondolini con Sughero (Seg. Mar.) Ecc. 163; Davide Butini con Romolo (Seg It. a pelo forte) Ecc. 160; Daniele Puppo con Argo e Davide Verardi con Berto, entrambi Seg. Maremmani.
Alla resa finale dei conti, pur se con differenze davvero infinitesimali che hanno messo a dura prova la preparazione della Giuria in Rosa, il podio finale di questa categoria è risultato il seguente:
Campione Italiano 2017 Simone Pampaglini con il suo Petit Lasco – Ecc 164
Medaglia d’argento Sirio Dondolini con il Maremmano Sughero Ecc. 163
Medaglia di bronzo Rinaldo Cenci con il Maremmano Naomi Tigratis Ecc. 162
Alla cerimonia conclusiva con la lettura delle relazioni e la proclamazione dei campioni sono intervenuti il presidente Felice Buglione e il vice presidente vicario Domenico Coradeschi che è il vero e proprio deus ex machina della cinofilia Fidasc e che ha fortemente voluto questo campionato in singolo che, di anno in anno, sta crescendo così tanto nel gradimento dei cinofili da mettere a dura prova l’organizzazione di tutte le fasi del Campionato.
Il presidente Buglione, che nelle prime due giornate di gara era impegnato in un Convegno proprio sulla sicurezza di conduttori e cani svoltosi a Caccia Village, è intervenuto brevemente prima di consegnare medaglie, diplomi e i premi messi in palio dagli sponsor e ha ribadito proprio lo straordinario successo di questa specialità sportiva.
“Oltre le certezze riguardanti la non comune ospitalità da parte di veri e propri mecenati della cinofilia come il Dr. Lippi, il Cav. Coradeschi e il Dr. Migliorini, che la Fidasc ringrazia con profonda gratitudine, questa edizione del Campionato Italiano ci ha riservato molte piacevoli sorprese. La più evidente e importante è la presenza, fra concorrenti e giudici, di tante donne che, è bene sottolinearlo, non sono contingentate secondo quote obbligate ma sono il frutto di una profonda passione sportiva di cui tutto lo sport italiano, che proprio in questi giorni ha riconfermato il presidente Giovanni Malagò alla sua guida, è felice e orgoglioso.
Un’altra sorpresa riguarda il ritorno fra gli ausiliari dell’antico Segugio Italiano, una razza che è stata ingiustamente trascurata ma che ora torna prepotentemente alla ribalta e proprio con un selvatico sicuramente ostico come il cinghiale. Ma la sorpresa finale è stata la conquista del titolo di Campione italiano da parte di un cinofilo campano e questo exploit, che si aggiunge ai numerosi successi di atleti meridionali in altre discipline, mi inorgoglisce particolarmente anche perché conferma la bontà delle numerose iniziative che la federazione ha messo in atto, come il centro federale di Campagna, per offrire a tanti giovani la possibilità di praticare le nostre discipline e di emergere fino ai più alti livelli agonistici”.
L’Ufficio Stampa FIDASC