La sana e corretta alimentazione per gli animali domestici non si concilia con un regime vegano. E' questo che pensa il 77% dei possessori di cani e gatti in Italia. Il dato esce dall'indagine “Cibo per cani e gatti quanto ne sanno gli italiani” commissionata da Royal Canin alla società di ricerche di mercato Squadrati, realizzata con 604 interviste a 332 famiglie proprietarie di un cane e 272 di un gatto.
Paradossalmente, visto che dovrebbe essere risaputo che i felini non possono far a meno della carne, nemmeno utilizzando proteine di sintesi, sono in particolare i proprietari di cani a bocciare l’ipotesi di abolire carne e derivati animali, mentre fra gli amanti dei gatti il numero dei contrari scende. La ricerca ci dice anche che il 23% di chi conosce l’alimentazione vegana la sceglierebbe per il proprio pet. Principalmente questo tipo di alimentazione verrebbe imposta al proprio cane o gatto nella convinzione che sia una dieta salutare e che rispetta gli altri animali.
In generale è emerso che i cinofili sono “molto attenti” (47%) alla loro alimentazione, più di quelli dei gatti (37%), e che a catalizzare le maggiori cure sono cuccioli e gattini con meno di un anno di vita (54%).
La dieta dei felini è per la maggior parte industriale (52%), mentre per i cani solo al 41%. La metà degli intervistati (49%) alterna comunque nelle ciotole cucina casalinga e cibo industriale, verso cui però l’atteggiamento è contraddittorio: il 48% ritiene che non sia realizzato con scarti e materie prime di bassa qualità, tuttavia il 60% è convinto che scatolette e crocchette contengano additivi che creano assuefazione. Luoghi comuni, secondo l'azienda che ha commissionato lo studio.
Una cosa è certa. Se una grande azienda come Royal Canin ha voluto indagare sulla propensione degli italiani a convertire i nostri adorati carnivori ad una dieta vegana forzata, vuol dire che il mercato è pronto ad adeguarsi ad un trend probabilmente destinato a crescere.